Gli ispettori a Genova: la preside chiuda il ghetto dei meno bravi Classe per bocciati, il no di Fioroni. Giuseppe Filetto, la Repubblica del 31/10/2007
GENOVA - Non ha perso un minuto. Già nelle prime ore di ieri il ministro Beppe Fioroni ha disposto l'invio di un ispettore al "Gastaldi-Giorgi". Nella scuola superiore di Genova, dove la preside ha istituito una classe di soli bocciati, ribattezzata "degli asini", ha fatto la sua comparsa Agostino Pittaluga. Più tardi, Attilio Massara, direttore scolastico regionale, ha chiesto al capo d'istituto "di ritirare il progetto". Da ieri 20 studenti della prima "D", buona parte figli di immigrati latino-americani, tutti nella stessa classe per seguire programmi differenziati e recuperare due anni in uno, attendono il loro destino scolastico. «È un'iniziativa discriminante», anticipa Mario Giacomo Dutto, direttore del Ministero dell'Istruzione, braccio destro di Fioroni. Anche se la preside ripete: «È un modo per aiutare i ragazzi bocciati, permettere il riscatto a chi vuole recuperare». Elsa Cirlini, ieri pomeriggio, oltre l'assalto mediatico ha dovuto affrontare il rovente collegio-docenti, l'autoconvocazione dei professori. Che in serata all'unanimità hanno votato un documento che prende le distanze dall'iniziativa. Una delibera che di fatto "sfiducia" la preside. «Al di là del merito, è scontato che un piano del genere sia sottoposto al vaglio del consiglio di istituto e del collegio docenti», sottolinea il direttore scolastico regionale. Forti perplessità sono state confermate dall'ispettore ministeriale: «La dottrina pedagogica sconsiglia di concentrare problemi e disagi all'interno di una stessa sezione». Quello messo in pratica al "Chimico" sembra un modello ispirato alla Sonderschule, la scuola tedesca dedicata al disagio e al sostegno. È comunque una trovata inedita nella scuola pubblica italiana, che potrebbe far concorrenza alle scuole private, a quelle che offrono il recupero di più anni scolastici in uno.
Comunque preoccupa la
classe differenziale, tanto apprezzata dagli studenti interessati e
dalle loro famiglie, quanto osteggiata dagli studenti delle altre
classi. «Sono stata bocciata due volte, ma se mi fossi ritrovata in
una classe di tutti respinti mi sarei sentita uno scarto», dice Marika
Filocamo, della quinta Scientifico. Come succede con la Sonderschule,
che da una parte sostiene i più "deboli" ma dall'altra li marchia,
imprimendo un sentimento di inferiorità, una sorta di emarginazione
psicologica. Tuttavia, al pediatra Italo Farnetini, docente
all'Università di Milano Bicocca, che resuscita "le code e le orecchie
da somaro", Elsa Cirlini ribatte: «Pensavo che gli asini fossero ormai
relegati al libro Cuore». |