Cinquecentomila gli studenti non italiani. Un piano per l'integrazione

Scuola multietnica, è boom di stranieri.

Dieci anni fa erano appena 70 mila. Il 90% è concentrato al Nord.
Il ministero dell'Istruzione stanzia 40 milioni

Mario Reggio la Repubblica del 24/10/2007

 

ROMA - Dieci anni fa erano solo 70 mila, oggi hanno sfondato il muro del mezzo milione. Sono gli studenti "con cittadinanza non italiana" che frequentano gli istituti statali e paritari. La percentuale è del 5.6 sul totale della popolazione scolastica. Ma nelle elementari l'incidenza raggiunge il 6.8 per cento. L'aumento nel triennio 2004-2006 è stato in media di 70 mila nuovi studenti l'anno. Sono alcuni dei dati del rapporto annuale del ministero della Pubblica Istruzione illustrati ieri dal ministro Giuseppe Fioroni.

L'indagine conferma un trend prevedibile e inarrestabile: la crescita progressiva del numero degli studenti non di cittadinanza italiana, la concentrazione nelle Regioni del Centro-Nord, dove risiede il 90 per cento dei giovani. Ed in cinque città, Roma, Milano, Torino, Bolzano e Brescia l'aumento vertiginoso degli alunni stranieri rischia di creare "classi ghetto". Ma il resoconto evidenzia anche una novità: la crescita degli alunni nelle scuole superiori. Sono poco meno di 103 mila e di questi quasi l'80 per cento iscritti agli istituti tecnici e professionali.

Per fronteggiare in tempo le emergenze il ministro della Pubblica Istruzione ha annunciato una serie di provvedimenti. Circa 40 milioni di euro sono stati stanziati per finanziare le istituzioni scolastiche nelle 5 aree urbane dove è concentrata la presenza degli alunni immigrati. Fioroni ha precisato che una ventina di milioni saranno prelevati dal fondo che il contratto nazionale di lavoro ripartisce tra le aree a rischio del paese e quelle a forte densità di immigrazione.

Tra i nuovi provvedimenti predisposti per favorire l'integrazione degli alunni stranieri l'inserimento di insegnanti di italiano come seconda lingua e per questo sono stati già formati 700 docenti con corsi organizzati dal Ministero. Altro punto è la formazione dei dirigenti scolastici con un piano già avviato a Rimini nel maggio scorso con i primi 100 dirigenti e proseguirà a Torino dal 22 novembre con altri 200 dirigenti e altri 300 per febbraio. I dirigenti dovranno essere in grado di realizzare accordi e progetti tra Comuni, Province e Regioni con le scuole. Uno dei principali obiettivi, nelle aree ad alta concentrazione di famiglie straniere, è quello di evitare, come accade ora che ci siano classi a maggioranza di alunni non italiani. Due le possibili soluzioni. Una politica della casa che permetta alle famiglie di trasferirsi in altri quartieri. Oppure la creazione di un sistema di scuola-bus che permetta agli studenti di raggiungere scuole limitrofe alle aree urbane dove risiedono.

Infine il ministro della Pubblica istruzione ha annunciato un'intesa sperimentale raggiunta con il ministero dell'educazione e Ricerca della Romania per l'insegnamento della lingua e della cultura rumena agli alunni rumeni delle nostre scuole. «Si tratta di un percorso che favorisce la realizzazione all'interno delle istituzioni scolastiche degli apprendimenti e dei saperi della tradizione e cultura rumena per i ragazzi che vogliano farlo nelle nostre scuole - ha dichiarato il ministro Fioroni - questo evita ciò che io ritengo non sia un dato positivo cioè la tendenza di ogni etnia o gruppo religioso di farsi la propria scuola». Per avere un programma comune europeo sul tema di scuola e immigrazione ieri a Roma si è aperta una conferenza internazionale che coinvolge anche la Francia, la Germania, la Svezia e la Spagna. «Affronteremo insieme alcuni approfondimenti indispensabili per realizzare e individuare - ha dichiarato Fioroni - a livello europeo un comune denominatore per garantite agli immigrati un livello di istruzione all'altezza delle aspettative». Comunque la presenza di alunni stranieri nelle scuole italiane è inferiore a quella degli altri paesi europei di consolidata immigrazione come la Germania, Francia, Inghilterra, Olanda, con oltre il 10 per cento ed anche rispetto a paesi raggiunti solo recentemente dall'immigrazione come la Spagna i cui alunni stranieri sono il 7.6 per cento.