Secondo le stime delle organizzazioni
in tutta Italia hanno protestato in 300.000
A Milano lanciate uova contro il Comune,
a Potenza la scuola pubblica in una bara nera
Migliaia di studenti in piazza in 130 città.
"No a esami di riparazione e numero chiuso".
A Roma invasa pacificamente la piazza centrale
della Sapienza
la Repubblica
del 12/10/2007
ROMA - Trecentomila
studenti, secondo un primo bilancio effettuato dalle associazioni,
(più probabilmente circa centomila, se si tiene conto delle stime
effettuate città per città dalle forze dell'ordine) sono scesi oggi in
piazza in 130 città italiane per protestare contro il ripristino degli
esami di riparazione e chiedere l'abrogazione del numero chiuso per
l'accesso alle facoltà universitarie. A Milano gli studenti hanno
lanciato uova contro i muri di Palazzo Marino, sede del Comune. A
Potenza è stata portata in corteo una bara nera "simbolo della morte
della scuola pubblica". A Roma ci sono stati momenti di tensione a
causa dell'infiltrazione nel corteo di una ventina giovani di destra
di Blocco studentesco, che avevano caschi e bastoni. Le manifestazioni
si sono tutte concluse in tarda mattinata.
Roma.
Secondo le stime della portavoce dell'Unione degli studenti, Valentina
Giorda, a Roma hanno partecipato alla manifestazione circa 30.000
studenti. Durante il corteo sono stati scanditi slogan contro il
ministro Fioroni e "la scuola dei potenti", e sono stati intonati
anche alcuni canti partigiani. Il corteo è partito da Piazza della
Repubblica e si è concluso in un luogo simbolo per gli studenti
romani, Piazzale Aldo Moro, di fronte all'ingresso dell'Università la
Sapienza, la più antica università della capitale.
Migliaia sono entrati poi nei viali dell'università dando vita a una
sorta di assedio simbolico al Rettorato.
Milano.
A Milano gli studenti, oltre a lanciare slogan contro il ministro
Fioroni, hanno tirato alcune uova contro i muri di Palazzo Marino,
sede del Comune. Un uovo è finito contro un agente. Alcuni portavoce
hanno spiegato che la manifestazione è contro la riforma del ministro
Fioroni ma anche contro la politica scolastica della giunta regionale,
che "privilegia la scuola privata".
Torino.
Erano un migliaio (la stima è delle forze dell'ordine) gli studenti
che questa mattina, a Torino, si sono radunati in piazza Arbarello per
prendere parte alla manifestazione contro la riforma della scuola
superiore ideata dal ministro Fioroni, che si è conclusa a Palazzo
Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell'ateneo torinese. A causa
della manifestazione è saltato l'incontro che il segretario nazionale
dei Ds, Piero Fassino, avrebbe dovuto avere questa mattina, in città,
con gli studenti dell'istituto alberghiero Beccaria. L'esponente
politico era atteso per le 11, ma ha poi deciso di annullare
l'appuntamento al quale, a causa della manifestazione, avrebbero
partecipato pochissimi studenti.
Genova.
A Genova c'erano in piazza circa 2.500 studenti delle scuole cittadine
e della provincia. Gli studenti accusano il ministero di avere agito
"senza pensare che il nostro Stato e le scuole stesse non saranno
economicamente in grado di attivare corsi di recupero estivi che
possano davvero guidarci verso il recupero del debito". La
manifestazione è iniziata alle 9 in via Caviglia, vicino alla stazione
ferroviaria di Brignole ed è proseguita con un corteo che ha raggiunto
piazza De Ferrari e poi il Provveditorato agli studi in via Assarotti,
davanti al quale si svolge un sit-in.
Potenza.
A Potenza oltre agli striscioni è stata portata in corteo una bara
nera "simbolo della morte della scuola pubblica". Tra canzoni popolari
e suoni di tamburo, i giovani, alcune centinaia, hanno spiegato le
ragioni della manifestazione: "Chiediamo una legge nazionale per il
diritto allo studio - ha detto il coordinatore provinciale di Potenza
dell'Unione degli studenti, Davide Romaniello - che ci è stata
promessa dal ministro Fioroni un anno fa". Ma l'argomento principale è
stato "l'accesso ai saperi - ha sottolineato Romaniello - che va dal
miglioramento delle infrastrutture scolastiche ad una carta studenti
che ci permetta di avere prezzi più bassi per il cinema, le mostre
d'arte. In altre parole per la cultura".
Napoli.
In piazza Municipio a Napoli si sono radunati stamane circa 4.000
studenti, secondo le stime delle forze dell'ordine. Tra loro anche gli
universitari, contro il numero chiuso. "Non si può continuare ad
applicare la legge 264 per giustificare la carenza delle strutture -
ha detto Roberta Russo, che studia all'Università Federico II,
coordinatrice dell'Udu di Napoli - Il numero chiuso continua ad
ostacolare il nostro diritto allo studio".
Palermo.
Migliaia di studenti in piazza anche a Palermo. Un corteo ha percorso
via Libertà, uno dei principali assi del centro cittadino, dove la
circolazione ha subito pesanti rallentamenti. Cinquemila circa i
partecipanti secondo la polizia, il doppio per la sigla studentesca
Reds che ha organizzato la manifestazione, a Palermo caratterizzata
anche dalla richiesta di interventi di edilizia scolastica per
sopperire alla mancanza di aule.