Consulte provinciali, da quest'anno una novità:
i rappresentanti avranno mandato biennale.

di Luigi Mariano Guzzo La Tecnica della Scuola del 19/10/2007.

Le prime settimane dell’anno scolastico sono interessate, da oltre trent’anni, alle elezioni degli organi collegiali a livello d’istituto. L’insieme degli organismi di democrazia scolastica, con riferimento all’entrata in vigore dalla fine degli anni Novanta in avanti di innovativi provvedimenti legislativi, in più di una occasione è stato sottoposto a profondi tentativi di revisioni legislative. Ad oggi però tutto è rimasto fermo all’intuizione del legislatore delegato del 1974.

Un ruolo fondamentale, soprattutto nelle scuole secondarie di II grado, comunque è riservato agli studenti che, come recita l’articolo 2 dello “Statuto delle Studentesse e degli Studenti della Scuola Secondaria”(Decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249 in Gazzetta Ufficiale, 29 luglio, n. 175), di cui nel 2008 ricorre il decennale, hanno diritto non solo ad essere informati sulle decisioni ma anche ad “una partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola”.

Gli alunni oltre che partecipare ai Consigli di classe o alla vita del Consiglio d’Istituto, sono chiamati anche alle Consulte Provinciali degli Studenti (Cps), organismi istituzionali di rappresentanza studentesca organizzati su base provinciale.

E se ad oggi la tanto attesa riforma degli organi collegiali ancora non è arrivata e si continua così a votare con vecchie regole, le consulte, nate il 10 ottobre 1996 per decreto n. 567 del Presidente della Repubblica, rappresentano certamente uno degli aspetti più innovativi della scuola dell’autonomia.

La Cps, che il ministero qualifica come organo collegiale, è uno degli organismi meno conosciuti nella vita della scuola. Eppure riveste una grandissima importanza nel territorio. Non bisogna dimenticare che nel corso degli anni le Consulte hanno organizzato convegni, anche a livello nazionale, promosso giornate dell’arte e della creatività, realizzato trasmissioni televisive e giornali studenteschi provinciali, ideato concorsi per gli studenti, contribuito all’attivazione di Organi di garanzia e stimolato il coinvolgimento degli studenti nell’elaborazione del Piano dell’offerta formativa delle singole scuole (come vuole lo Statuto all’articolo 2 comma 8, lettera b, “la scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare offerte formative aggiuntive e integrative, anche mediante il sostegno di iniziative liberamente assunte dagli studenti e dalle loro associazioni”).

Le Consulte hanno fondi propri, che possono essere spesi solo dai ragazzi che le compongono, con una quota finanziaria pari al 7% dei fondi provinciali destinati alle scuole per le attività degli studenti.

I principali compiti delle Consulte sono quelli di assicurare il confronto tra tutti gli alunni delle scuole superiori e stipulare accordi con gli enti locali, le regioni e le organizzazioni del mondo del lavoro.

Inoltre le Consulte possono designare due studenti nell’organo provinciale di garanzia
istituito dallo Statuto degli Studenti che all’articolo 5 comma 4, recita: “Il dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica decide in via definitiva sui reclami proposti dagli studenti della scuola secondaria superiore o da chiunque vi abbia interesse, contro le violazioni del presente regolamento, anche contenute nei regolamenti degli istituti. La decisione è assunta previo parere vincolante di un organo di garanzia composto per la scuola secondaria superiore da due studenti designati dalla consulta provinciale, da tre docenti e da un genitore designati dal consiglio scolastico provinciale, e presieduto da una persona di elevate qualità morali e civili nominata dal dirigente dell'Amministrazione scolastica periferica. Per la scuola media in luogo degli studenti sono designati altri due genitori”.

Il lavoro degli studenti nelle Consulte è supportato da un docente messo a disposizione dall’Ufficio Scolastico Provinciale (ex Provveditorato agli studi).

Ogni Cps, soprattutto se in una grande area urbana, può suddividersi in commissioni interne autonome e, in taluni casi e se previsto dal Regolamento interno, gestire un fondo di spesa autonomo.

Non bisogna dimenticare che “entro 15 giorni dal completamento delle operazioni elettorali” (articolo 6 D.P.R. n. 567) le consulte devono nominare un presidente, che, oltre ad essere un po’ il garante di tutta l’attività della Cps, parteciperà periodicamente, con gli altri presidenti delle Consulte, alla Conferenza Nazionale in modo da scambiare informazioni, pareri e opinioni e confrontarsi con il ministro della Pubblica Istruzione.

L’elezione dei rappresentati nelle Consulte Provinciali dovrà essere effettuata entro il prossimo 31 ottobre.

I rappresentanti da eleggere saranno due, come recita una nota del ministero del 3 ottobre, a firma del Direttore Generale del Dipartimento per l’Istruzione- Direzione Generale per lo Studente- Lucrezia Stellacci. Dopo le pressanti richieste dei Presidenti delle Consulte, manifestate nella Conferenza Nazionale del 6-8 marzo 2007 e di molte Associazioni Nazionali Studentesche da quest’anno gli eletti rimarranno in carica per un biennio. La modifica attualmente è al vaglio del Consiglio di Stato.

Nella citata nota di Viale Trastevere, si sottolinea che che gli eletti alla consulta che non potranno completare il biennio “per qualsiasi causa, o che perderanno i requisiti di eleggibilità, anche per aver conseguito il diploma, saranno sostituiti dai primi dei non eletti nelle rispettive liste e, soltanto in caso di esaurimento delle liste si procederà ad elezioni suppletive”.

Per avere maggiori informazioni sulle consulte provinciali si può consultare il sito del Miur alla pagina http://www.istruzione.it/studentionline .