Al varo il decreto. Previsti anche sospensioni
lunghe e percorsi di recupero
Sanzioni più severe per contrastare l'aumento del bullismo a scuola
Linea dura, ecco le nuove punizioni.
"Bocciati i bulli più violenti".
Salvo Intravaia la Repubblica
del 15/10/2007
ROMA - Inasprite le
sanzioni disciplinari anti-bullismo per gli studenti della scuola
media e superiore. Fra pochi giorni, chi sarà pescato "in
atteggiamenti lesivi della dignità dei compagni e degli stessi
insegnanti" potrà essere espulso dalla scuola fino alla fine dell'anno
scolastico. Dunque, bocciato. Il Consiglio dei ministri, nella seduta
di tre giorni fa, ha approvato lo schema di regolamento che modifica
quella parte dello Statuto degli studenti riguardante proprio le
punizioni.
Il provvedimento, presentato al governo dal titolare della Pubblica
istruzione Giuseppe Fioroni, ha già incassato il parere favorevole del
Consiglio di Stato e del Consiglio nazionale della Pubblica
istruzione. Il testo dovrebbe essere reso noto a giorni e la stretta
nei confronti degli alunni più riottosi potrà essere applicata già da
quest'anno.
Il "pugno di ferro" annunciato da Fioroni, all'indomani di fatti di
cronaca che in alcuni casi hanno fatto precipitare la scuola nel
baratro della violenza, sta quindi per concretizzarsi.
Non si tratta di un ritorno alle norme del regio decreto del 1925, in
vigore fino al mese di giugno del 1998, che nelle situazioni più gravi
prevedevano "l'espulsione da tutte le scuole del regno". Ma è certo
che atti di bullismo all'interno delle mura scolastiche contro i
compagni più deboli, scherzi un po' troppo pesanti all'indirizzo degli
insegnanti eccessivamente accondiscendenti, raid vandalici o azioni
violente vere e proprie non saranno più tollerate e potranno essere
sanzionate con la sospensione dalle lezioni per più dei 15 giorni
previsti finora.
Il documento riscrive gli articoli 4 e 5 dello Statuto degli studenti
che si occupano della Disciplina e degli organismi (e relative
procedure) cui gli alunni incolpati potranno rivolgersi per
discolparsi o difendersi. Saranno le singole scuole che nel proprio
regolamento dovranno stabilire quali sono i comportamenti che
configurano mancanze disciplinari, le relative sanzioni previste, gli
organi competenti ad irrogarle ed il relativo procedimento da seguire.
Non è quindi detto che le stesse violazioni saranno sanzionate alla
stessa maniera in tutte le scuole italiane.
Ma la novità più importante è che in presenza di gravi infrazioni,
alunni recidivi o casi che ingenerino allarme sociale,
l'allontanamento dalla comunità scolastica può arrivare al termine
dell'anno scolastico e per le situazioni più gravi all'esclusione
dallo scrutinio finale o dagli esami di stato. Qualunque sia la
sanzione, questa avrà sempre finalità educativa e sarà sempre tesa al
recupero dello studente.
Chi incapperà in sanzioni superiori ai 15 giorni sarà incluso in
percorsi di recupero che - in accordo con le famiglie, i servizi
sociali ed eventualmente l'autorità giudiziaria - potrà anche tradursi
in attività di natura sociale, culturale e, in generale, a vantaggio
della scuola. Gli organi collegiali (Consiglio di classe o Consiglio
d'istituto) deputati a comminare la sanzione non saranno comunque
inappellabili. I ragazzi incolpati, o chi per loro, potranno
rivolgersi all'organo di Garanzia della scuola che al suo interno,
oltre ai docenti e al capo d'istituto, avrà i rappresentanti dei
genitori e degli alunni.