Formazione  tecnica  superiore/2. 
Gli  IFTS   possono   diventare
un'alternativa all'università?

da Tuttoscuola News n. 312, 29 ottobre 2007

 

É da molto  tempo  (dall'inizio  degli  anni  settanta  dello  scorso secolo) che si cerca in Europa e in Italia di  varare  un  sistema  di formazione  tecnica  superiore  applicata  alternativo   rispetto   ai percorsi  universitari.  Ma  mentre  la   Gran   Bretagna   varava   i Politechnics,  la  Germania  le  Fachochschulen,  la  Francia  le  STS (Sezioni Tecniche Superiori), l'Italia vedeva arenarsi nel giro di  un anno il suo tentativo di varare analoghi percorsi in via  sperimentale in  alcuni  istituti  tecnici  d'eccellenza,  tra  i  quali  gli  ITIS Malignani di Udine e Molinari di Milano.  Fu  la  Corte  dei  Conti  a bloccare l'iniziativa con  una  motivazione  tipicamente  burocratica: l'incompetenza del MPI a finanziare corsi postsecondari.

L'idea fu poi ripresa dalla Commissione Brocca  (1988-1994),  che  non andò al di là della  sua  teorizzazione.  Anche  l'università,  per iniziativa del  ministro  Ruberti,  provò  ad  istituire  al  proprio interno i Diplomi universitari triennali, che andarono incontro  a  un rapido fallimento perché le università si dimostrarono  incapaci  di gestire percorsi di formazione superiore  applicata,  troppo  distanti dalle loro tradizioni accademiche.

Tra la fine degli anni novanta e l'inizio del nuovo secolo  l'idea  è stata  ripresa  con  l'istituzione  dei  corsi   IFTS,   promossi   in partnership,  non  senza  difficoltà  progettuali  e  gestionali,  da diversi  soggetti  istituzionali  e  sociali  (Ministeri   dalla   PI, dell'Università e del Lavoro, Regioni, Parti sociali).  Questi  corsi hanno coinvolto alcune decine di migliaia di giovani, con risultati in qualche caso brillanti, ma non si sono trasformati, almeno finora,  in un  vero  e  proprio  sistema,  alternativo  a  quello  universitario, paragonabile a quelli di cui dispongono altri Paesi.  Una  prospettiva che potrebbe forse prendere corpo nel  quadro  della  riorganizzazione dell'intera filiera tecnico-professionale prefigurata nella  legge  n. 40/2007 (Bersani ter).  Ma  questa  é  una  storia  ancora  tutta  da scrivere.