Spagna:
riforma della secondaria superiore dal 2008-2009.
da
Tuttoscuola, 18/11/2007
I tempi delle riforme scolastiche in
Spagna sono assai più rapidi dei nostri. Il governo socialista di
Zapatero, che aveva già in vari punti ritoccato (senza sconvolgerlo)
il sistema scolastico ereditato dal predecessore popolare Aznar, ha
deciso di far decorrere la riforma dell’istruzione secondaria
superiore (bacchilerato, di durata biennale) dall’anno scolastico
2008-2009.
In precedenza erano stati rivisti in senso più unitario, rispetto ai
propositi di Aznar (che peraltro non fece in tempo ad attuarli), gli
ordinamenti e i programmi del biennio terminale della scuola
obbligatoria, di durata decennale.
Il bacchilerato, che ha caratteristiche di tipo liceale, ha solo tre
indirizzi: artistico, scientifico-tecnologico e umanistico-sociale.
Alcune materie sono comuni ai tre indirizzi (lingua nazionale, che è
il castigliano, lingua straniera, storia spagnola, filosofia,
educazione fisica e religione, che sarà però facoltativa).
Obbligatoria invece, tra le proteste della chiesa cattolica, sarà una
materia nuova, educazione alla cittadinanza, che recepirà le novità di
ispirazione laica introdotte dal governo socialista nella legislazione
spagnola. Altre materie, come matematica, hanno programmi specifici.
Ma occorre tener conto che in Spagna il Ministero nazionale stabilisce
solo il 65% dei curricoli (55% per le Regioni, come la Catalogna, che
hanno una lingua locale riconosciuta).
A conclusione degli studi gli studenti sosterranno un esame, che
fungerà anche da prova di ammissione all’università. Il precedente
governo aveva introdotto l’esame conclusivo del bacchilerato (prima
non previsto), mantenendo però anche quello di ammissione e suscitando
forti proteste da parte degli studenti. Zapatero ha prudentemente
ritenuto di unificare le prove.
Il problema della forte dispersione che caratterizza la scuola
spagnola, e in particolare il biennio terminale della scuola
obbligatoria, viene affrontato consentendo il passaggio alla classe
superiore anche con due insufficienze: una specie di debito formativo,
simile a quello che in Italia si è deciso di far recuperare. Il
governo Aznar aveva invece pensato di introdurre una forte
differenziazione nel biennio obbligatorio, una specie di "doppio
canale": una riforma subito bloccata da Zapatero.