Scuola: la Repubblica del 27/11/2007
"L'ordinanza
ministeriale relativa alle nuove modalita' per il recupero dei debiti
non mette ordine ma, anzi, crea scompiglio e disorientamento nelle
scuole. Percio' chiediamo al ministro Fioroni di fare un passo
indietro e di revocare l'atto". E' l'appello che la Gilda degli
Insegnanti lancia a viale Trastevere, sottolineando la debolezza delle
misure adottate dal ministero. Nel mirino dell'associazione, "che
pero' condivide il principio secondo cui il debito deve essere
recuperato nell'anno scolastico, il tentativo di (s)caricare sui
docenti un aumento esponenziale di lavoro, soprattutto burocratico, e
percio' non retribuito, e di inserire il recupero nell'attivita'
curriculare, costringendo cosi' i docenti a trascurare lo svolgimento
tradizionale dei programmi disciplinari". L'associazione, inoltre,
critica duramente i tempi troppo stretti per organizzare le attivita'
di sostegno e recupero, l'incongruenza delle indicazioni contenute nel
decreto e nell'ordinanza e la scarsissima e quasi offensiva
disponibilita' di fondi per realizzare questo processo. La "Gilda"
sottolinea, poi, che, per recuperare i debiti, "sono fondamentali
l'impegno e la responsabilizzazione degli studenti e che sostegno e
recupero devono essere considerati obbligatori". "La politica -
conclude la Gilda - ha privato la scuola di molti strumenti necessari
a svolgere la sua funzione costituzionale. Percio', senza uno
straordinario impegno economico, etico e culturale, e' fallimentare
tentare di scaricare sulla scuola responsabilita' che, in questo
momento, non puo' affrontare". |