Recupero: e i "professionali"? di Giovanni Michelini, da ScuolaOggi del 22/11/2007
Volevo fare alcune considerazioni in merito ai corsi di recupero dei debiti. Le modalità pensate dal Ministro probabilmente vanno bene per gli Istituti Tecnici e per i Licei. Nessuno però pensa ai Professionali i quali hanno una struttura completamente diversa. In primo luogo il quadro orario (40 ore settimanali): quando fare i corsi di recupero alla fine del primo quadrimestre? Forse di pomeriggio aggiungendo per i ragazzi altre ore di “prigione” oltre alle 40? E poi è nella norma (visto i clienti di queste scuole) che nessun ragazzo abbia tutte le sufficienze nel primo quadrimestre. E ancora: come ci si dovrà comportare con gli alunni stranieri neo arrivati che, spesso, non riescono a comunicare in Italiano per parecchi mesi. Per ora si ragionava valutando le potenzialità e non le competenze spostando la vera valutazione alla fine del biennio. Ed ora? Poi ci sono casi particolari. I tirocini consuetudine ventennale nei professionali: Le classi terze fanno tre settimane di tirocinio nel mese di Febbraio. Per loro quando si faranno i corsi di recupero? Le classi quarte, all’interno della terza area, fanno 4 settimane di tirocinio nel mese di Giugno. Per loro i corsi dovranno essere fatti a Luglio. Ma quando vanno in vacanza? Penso che se, in questa fascia di utenza, l’odio per l’istituzione scuola era già grande con questi provvedimenti diventerà enorme e sempre più difficile sarà per i Docenti riuscire a trasmettere un minimo di motivazioni allo studio. Il Ministro e i suoi consulenti studiano le strategie e le innovazioni misurate esclusivamente per i Licei. Ma perché mai gli vengono in mente le specificità e le innovazioni che negli anni l’Istruzione professionale ha sempre messo in campo? Forse anche per il Ministro siamo scuole di serie B? E alle fasce deboli e agli stranieri chi ci pensa? Scusate il mio sfogo, ma dopo 27 anni di lavoro negli Istituti Professionali e sempre in diretto contatti con problemi di ogni genere comincio ad averne le tasche piene della assoluta non sensibilità dei nostri governanti di qualsiasi colore politico nei confronti dell’Istruzione Professionale.
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