I numeri della formazione E i corsi triennali navigano a vista. di Alessandra Migliozzi da ItaliaOggi del 27/11/2007
Sono stati oltre 110mila i giovani che lo scorso anno scolastico, il 2006/2007, si sono iscritti ai corsi triennali sperimentali per la formazione professionale (ex accordo quadro stato-regioni del 19 giugno 2003) promossi dalla Moratti e prorogati, in via provvisoria, da Fioroni. Il 14,7% in più rispetto al 2005/2006. Con un vero e proprio boom di partecipanti in regioni come il Molise (+275%), la Toscana (+95% di allievi) e il Friuli (+53,5%). Insomma, mentre istituti tecnici e professionali, nell'ultimo anno, hanno continuato a perdere quota, i percorsi triennali hanno registrato un buon incremento di adesioni che fanno il paio, in molte regioni, con l'aumento dei corsi offerti, passati dai 5.510 totali del 2005/2006 ai 6.092 del 2006/2007.
La situazione, tuttavia, non è omogenea sul
territorio nazionale. A fronte di un 53,1% di incremento nel numero
degli studenti al Centro e di un 14,7% al Nord, infatti, a Sud e nelle
Isole si riscontra un calo dell'8,3%, dovuto soprattutto al forte
ridimension mento di queste sperimentazioni sia in Abruzzo (i corsi
sono passati da 86 a 34, gli studenti sono scesi del 58,8%) che in
Sardegna (da 358 a 142 corsi, -60,7% di iscritti). Sono alcuni dei
dati che emergono dal rapporto Isfol 2007, che traccia luci e ombre
del sistema formativo italiano. Puntando l'obiettivo, in particolare,
sulla necessità di una revisione complessiva del sistema di istruzione
tecnico-professionale che tenga conto anche di questi numeri. «A
fronte di un andamento positivo del settore, ci sono molte regioni che
stanno sospendendo, o lo hanno già fatto, i finanziamenti ai corsi
organizzati dalle regioni, c'è una frammentazione che fa male al
sistema», lamenta Maurizio Drezzadore, amministratrore delegato Enaip,
l'ente di formazione delle Acli. E' il caso della Sardegna, dove è in
corso uno sciopero della fame di alcuni dipendenti, ma anche
dell'Abruzzo e della Campania, denunciano le Acli, che chiedono a
governo e regioni una conferenza nazionale |