Ormai un terzo degli oltre 400mila iscritti
all'educazione per adulti
non sono italiani, moltissimi i romeni. Ma l'Italia è ancora indietro
nella Ue
Di sera a scuola si parla straniero.
Boom di immigrati ai corsi per adulti.
Salvo Intravaia, la Repubblica
del 10/11/2007
Valanga di stranieri nei
corsi di istruzione serali e pomeridiani. In pochi anni, gli iscritti
di nazionalità non italiana nei Ctp (i Centri territoriali permanenti
per l'educazione degli adulti) e nei corsi serali, funzionanti presso
le scuole medie e superiori, sono quadruplicati. Tanto da costituire,
oggi, una delle voci più importanti nel bilancio demografico delle
scuole destinate agli adulti che vogliono recuperare il tempo perduto
e acquisire nuove competenze da spendere nel mondo del lavoro. Ma non
solo. Scuole in cui possono iscriversi anche i giovani rimasti
indietro negli studi e i tantissimi stranieri che intendono imparare a
leggere e scrivere correttamente la lingua del paese ospitante e
acquisire un titolo di studio.
Sono marocchini, cinesi e romeni i più assidui frequentatori. E,
soprattutto, donne. Un trend in netto contrasto con gli alunni delle
scuole ancora a maggioranza maschile. In totale, nel 2005/2006, gli
stranieri che hanno frequentato corsi pomeridiani e serali sono stati
quasi 128 mila, circa un terzo dei 425 mila alunni dell'Educazione per
gli adulti. Per comprendere la dimensione del fenomeno basta portare
due esempi. Nelle scuole materne, elementari, medie e superiori
italiane gli alunni stranieri costituiscono il 5,6 per cento. E
ancora. "Alla fine degli anni 90 la struttura demografica dell'utenza
Eda era composta quasi esclusivamente da cittadini italiani", cita lo
stesso rapporto che conclude: "Le imponenti dimensioni del fenomeno
inducono a ritenere che in futuro vi saranno ulteriori aperture".
Fino ad oggi, i Centri per l'educazione degli adulti annessi a scuole
medie o superiori hanno garantito un'offerta formativa differenziata
in relazione alle esigenze degli utenti. E cioè: Corsi di
alfabetizzazione culturale di scuola primaria, Corsi di scuola
secondaria di primo grado, Corsi a favore di cittadini stranieri per
l'integrazione linguistica e sociale, Corsi brevi modulari di
alfabetizzazione funzionale e Percorsi di studio finalizzati al
conseguimento del diploma di istruzione superiore. La maggior parte
degli stranieri (il 56 per cento) frequenta i corsi pensati
appositamente per loro, ma la restante parte si cimenta nella
conquista di un diploma di terza medie e di scuola superiore.
L'interessante quadro emerge dalle statistiche predisposte pochi
giorni fa dal ministero della Pubblica istruzione in occasione della
pubblicazione del decreto che riorganizza l'istruzione per Adulti in
Italia. Il provvedimento a firma del ministro, Giuseppe Fioroni,
prevede tra le altre cose il conferimento dell'autonomia scolastica ai
"Centri provinciale per l'istruzione degli adulti" che scatterà a
partire dall'anno scolastico 2008/2009.
L'indagine ministeriale fornisce l'identikit degli alunni che
frequentano i corsi pomeridiani e serali e uno spaccato abbastanza
completo dell'attuale distribuzione sul territorio dei Centri per
l'istruzione degli adulti e dei corsi che vi si svolgono. Attualmente
l'Italia è una delle ultime nazioni europee nella classifica degli
iscritti nei corsi per adulti (di età compresa fra i 25 e i 64 anni):
uno dei cinque indicatori presi in esame dalla strategia di Lisbona
nel 2000 per trasformare quella europea nella "economia basata sulla
conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di
realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori
posti di lavoro e una maggiore coesione sociale".