Scuola: incubo scrutini.
da
DIRE GIOVANI, 29/11/2007
ROMA - Avrebbero dovuto studiare un po' più
intensamente durante la scorsa estate. Soprattutto dopo che il
ministro della Pubblica istruzione,
Giuseppe Fioroni, aveva preannunciato, a fine luglio, il
possibile ritorno degli esami di riparazione. Invece, la maggior parte
degli studenti delle superiori che a giugno sono stati promossi con
uno o più debiti, hanno preferito bivaccare. E, ora, rischiano di
pagare un conto salato, che potrebbe portarli dritti verso la
bocciatura o il rinvio agli esami di settembre. Secondo quanto
raccontano i presidi, infatti, le prove di ottobre e novembre,
predisposte dalle scuole per permettere agli alunni di dimostrare di
aver sanato le loro carenze, hanno avuto esiti per lo più "negativi":
in media 3 ragazzi su 10 erano 'somari' a giugno e somari sono
rimasti. E ora rischiano di vedersi recapitare a casa, dopo lo
scrutinio di gennaio, la temuta lettera di avviso a mamma e papà, resa
obbligatoria dalla direttiva sul recupero dei debiti del ministro
Fioroni.
Le scuole, intanto, stanno rapidamente cercando di adeguarsi al
decreto Fioroni sui debiti, non senza difficoltà visto che, dicono, "i
soldi per i corsi di recupero non sono stati ancora ripartiti". E di
recuperi bisognerà organizzarne davvero tanti. I numeri citati dai
dirigenti parlano chiaro: i ragazzi hanno preso sottogamba, almeno per
ora, il monito del ministro. Al liceo classico
Andrea Doria,
uno dei più prestigiosi di Genova, oltre 400 alunni (il 38%) hanno
chiuso l'anno con uno o più debiti. Alle prove di settembre solo il
10% ha recuperato, ad ottobre la percentuale è salita al 30%.E per il
terzo compito, previsto a dicembre, secondo il preside, Salvatore di
Meglio, resterà una quota del 60% di somari "irriducibili". Insomma,
solo in 4 su 10 avranno colmato le loro lacune. Per gli altri scatterà
la conferma del debito e l'avviso a casa. Anche allo
scientifico Morgagni di Roma confermano: il 30% dei "debitori"
non ha recuperato.
Al
Visconti, uno degli storici licei classici della Capitale, la
percentuale di chi non ha saldato i propri "conti", scende di poco: è
del 25%. Ma, alla fine del primo quadrimestre, a queste di adesso,
spiega il preside, Rosario Salamone, "si aggiungeranno le nuove
insufficienze". Più drammatica la situazione in un altro istituto di
prestigio della Capitale, il
liceo Tasso:
su 930 alunni promossi a giugno il 38% aveva uno o più debiti. Oltre
400 ragazzi che, alle prove di verifica, non hanno dato il meglio di
se': ha recuperato solo il 51% degli alunni del ginnasio e il 38% di
quelli del triennio. Al
Duca
degli Abruzzi di Napoli su 10 corsi già effettuati, solo il
50% dei ragazzi ha recuperato. Al
liceo classico
Virgilio di Roma, racconta il preside Giorgio Clarizio, "ci
sono stati studenti che non si sono neppure presentati alle prove. La
colpa, però - specifica il dirigente - non è solo dei ragazzi.
Probabilmente il sistema dei crediti e dei debiti non sempre gli viene
spiegato bene. E anche le famiglie spesso demandano tutto alla scuole
e si prendono poche responsabilità nella fase del recupero".
A Bologna, al
liceo Righi, il più grande della città, solo 3 studenti su 10
con debito hanno colmato le lacune. "Questi numeri - spiegano i
presidi - dipendono dal fatto che, fino ad ora, i ragazzi, con la
vecchia normativa, si sentivano impuniti: la promozione era comunque
garantita". Ora, con il decreto Fioroni, "non sarà più così", si
augurano i dirigenti che, però, confessano di avere molte difficoltà
nell'applicare la nuova normativa sui debiti arrivata "ad anno
scolastico iniziato". "La maggiore incognita - sottolinea Antonio
Cadoni, dirigente del liceo scientifico Morgagni - sono i fondi: il
ministero li ha stanziati ma non ancora ripartiti. Poi anche per
tenere le scuole aperte di più di pomeriggio per i corsi di recupero
dovremo organizzarci". "Probabilmente, poi - chiude il preside del
Visconti di Roma - dovremo cercare docenti all'esterno, magari tra i
precari perché non tutti gli insegnanti daranno la loro
disponibilità".
(Ami/Dire)