Presentato il rapporto di Legambiente per il
2007 alla presenza di Fioroni
Il 66% non ha il certificato antincendio e il 38% quello di agibilità
Sicurezza, nuovi investimenti
"Ma troppe scuole a rischio".
Salvo Intravaia
la Repubblica,
22/3/2007
Gli alunni italiani
frequentano scuole piene di pericoli. E sulle cosiddette "pratiche
ecocompatibili" gli istituti del Paese restano agli ultimi posti nelle
classifiche internazionali. E' quanto emerge dal rapporto di
Legambiente dal titolo 'Ecosistema Scuola 2007', presentato oggi a
Roma dal presidente dell'associazione ambientalista, Roberto Della
Seta, alla presenza del ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe
Fioroni. Ma rispetto al 2005 qualcosa si muove: con la sua prima
Finanziaria, il governo Prodi ha stanziato 250 milioni per adeguare
gli edifici scolastici e ha rilanciato l'uso del fotovoltaico come
fonte di energia alternativa anche per le scuole.
Gli oltre sette milioni e mezzo di alunni e il milione di insegnanti e
non docenti che frequentano la scuola ogni giorno continuano a correre
mille pericoli. Gli edifici sono vecchi, bisognosi di manutenzione e
spesso in contesti inquinati. Quanto basta per affermare che non è
possibile abbassare la guardia. La città italiana con le scuole
migliori, dal punto di vista della sicurezza degli immobili e della
qualità dei servizi offerti agli studenti, è Prato.
La
situazione.
'In generale il patrimonio immobiliare delle scuole italiane - si
legge nel dossier elaborato attraverso le informazioni inviate da 33
province e 87 comuni - è vecchio: il 54 per cento degli edifici è
stato costruito prima del 1974, oltre uno su tre ha urgente bisogno di
interventi di manutenzione straordinaria, il 66 per cento non ha il
certificato di prevenzione incendi e il 38 per cento non possiede
quello di agibilità statica. Il che significa che più del 50 per cento
delle scuole è esposto a rischio'. Dati sufficienti per definire la
situazione preoccupante. In più, 'non si registrano significativi
cambiamenti in merito all'esposizione delle scuole a fonti di
inquinamento'. A titolo di esempio basti dire che sono 14 su 100 i
casi (certificati o sospetti) in cui 'sono presenti strutture con
amianto'. E ancora troppe le scuole vicine ad aree industriali,
antenne radio-tv e cavi dell'alta tensione o che restano prive di
strutture per lo sport (il 12 per cento). Stanno meglio gli alunni che
frequentano le scuole dell'obbligo rispetto ai compagni di licei,
istituti tecnici e professionali.
Le note
positive.
I miglioramenti più vistosi emergono dalle pratiche ecocompatibili:
quelle che possono essere messe in pratica dagli stessi dirigenti
scolastici, insegnanti e bidelli. Negli oltre 6 mila edifici indagati
dallo studio risulta in crescita l'utilizzo di fonti di illuminazione
a basso consumo (46 per cento) e l'uso di energia rinnovabile. Si
registrano progressi anche per la raccolta differenziata di carta,
pile, plastica, vetro, alluminio, materiale organico e toner.
Promossi
e bocciati.
Nella classifica generale, oltre Prato, raggiungono livelli
d'eccellenza Asti, Parma, Bergamo, Biella, Forlì, Livorno, Macerata e
Siena. Agli ultimi posti troviamo Piacenza, Rieti, Benevento, Crotone
e Catania. Tra le grandi città, Milano conquista l'11° posto, seguita
da Roma al 16° e da Torino al 36°. Napoli, Venezia e Bologna vengono 'bocciatè
per non aver inviato alcun dato.
I
commenti.
"Lo stanziamento in Finanziaria per il prossimo triennio è una novità
importante come pure il 'patto di sicurezza' previsto tra Stato,
regioni ed enti locali - dice Della Seta - Con il piano messo a punto
dal ministero delle Attività produttive, in accordo col ministero
della Pubblica istruzione, d'ora in poi, anche le scuole potranno
beneficiare di incentivi e sgravi fiscali per l'installazione di
impianti fotovoltaici". Risulta invece 'preoccupante la staticità
della situazione in campo energetico - spiega Vittorio Cogliati Dezza,
responsabile nazionale Scuola e Formazione di Legambiente - che vede
le scuole italiane al palo da diversi anni. Non si registrano infatti
passi avanti nell'utilizzo di fonti rinnovabili, mentre qualche azione
in più è stata fatta sul fronte del risparmio. Occorre un maggiore
impegno per sviluppare queste buone pratiche e, visti i nuovi
incentivi, ora ci aspettiamo che qualcosa cambia davvero, che le
scuole non siano più luoghi di spreco, ma funzionino da esempio e
modello per tutto il territorio".
La Tabella
Ecosistema scuola
2007. Rapporto di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica,
delle strutture e dei servizi.