Precari scuola: è empasse
Sedi precari ancora in alto mare.
da
Tuttoscuola, 26/3/2007
E' uscito ormai da qualche giorno il decreto che
riapre le graduatorie ad esaurimento per i docenti precari, per cui
entro il 19 aprile le domande di aggiornamento, trasferimento o nuova
inclusione dovranno già essere state recapitate - scrive il
coordinamento Precari Scuola - tuttavia per molti docenti precari non
sarà possibile inoltrare subito le suddette domande.
Questo perché non è ancora stato pubblicato il regolamento per le
supplenze brevi; di conseguenza non ci è dato sapere quante sedi
potranno essere scelte, né se sono previste, così come voci di
corridoio hanno preannunciato, sanzioni da applicare ai docenti che,
pur non risultando occupati in altra supplenza, rifiutino di
accettarne una (sperando in una chiamata più vantaggiosa). Noi docenti
del forum www.precariscuola.135.it vogliamo ribadire la nostra
contrarietà alla riduzione delle sedi esprimibili: tale riduzione non
ha motivo di essere, giacchè il Ministero della P.I. possiede
strumenti di tipo multimediale in grado di evitare il dispendio di
denaro per telefonate e telegrammi.
Se si facesse ricorso a questi strumenti le varie scuole sarebbero
messe in condizione di conoscere in tempo reale la situazione
lavorativa di tutti gli iscritti nelle relative graduatorie
d'Istituto. Ma vogliamo anche far notare che, qualora non si facesse
ricorso ai suddetti strumenti telematici, i precari non potrebbero
rispondere alle chiamate delle segreterie perché Fioroni ha
recentemente vietato l'uso dei cellulari in classe non solo agli
studenti ma anche ai docenti; si bloccherebbe quindi lo scorrimento
delle graduatorie d'Istituto, poiché, com'è noto, le segreterie non
potrebbero assegnare alcuna supplenza senza avere la certezza che chi
precede in graduatoria sia già occupato altrove.
Siamo altresì contrari a qualsiasi forma di sanzione nei confronti del
personale precario in caso di rifiuto della supplenza, perchè le
inefficienze dello Stato non possono e non devono essere pagate dalle
categorie di lavoratori più fragili e meno tutelati.