L’INTERVENTO.
«Quell'incitamento agli studenti di Fabrizio Reberschegg* da Il Gazzettino di Venezia del 31/3/2007
Le ultime elucubrazioni del dirigente Valter Rosato pubblicate sul Gazzettino lasciano di stucco chi è abituato ad affrontare i problemi della scuola con serietà e con la consapevolezza della loro complessità. Esse risultano inoltre un incitamento rivolto agli studenti ad usare metodi illegali (riprese e foto mediante telefonini o altro nella scuola durante le lezioni) per legittimare un controllo sugli insegnanti che, a detta del dirigente Rosato, non lavorano o trasformano la scuola in uno zoo (sic). Come associazione professionale dei docenti non possiamo accettare che simili provocazioni possano essere veicolate dalla stampa senza una risposta adeguata: il dott. Rosato incita all'inosservanza delle norme dello Stato (in primis lo Statuto dei Lavoratori) invitando gli studenti ad usare strumenti illeciti durante le lezioni per controllare i docenti e inneggia al fatto che si usi internet per mettere in rete filmati che dimostrano la malascuola. Oltre che di educazione all'illegalità, la questione invade anche il campo della specifica competenza professionale visto che proprio ogni dirigente scolastico può utilizzare mezzi leciti per controllare la qualità del lavoro dei docenti cominciando dallo schiodarsi dalla poltrona dirigenziale per andare a vedere come si lavora in classe. Il dott. Rosato vorrebbe che esistesse un albo professionale dei docenti. Forse si è dimenticato che i docenti che conseguono l'abilitazione possono già iscriversi all'albo dei docenti abilitati essendo l'abilitazione formalizzata da esami e concorsi gestiti dallo Stato. Quello che manca, e siamo proprio noi della Gilda a chiederlo da vent'anni, è l'ordine professionale dei docenti e un codice deontologico, strumenti sicuramente più efficaci per prevenire e reprimere comportamenti negativi. La panacea di tutti i mali della scuola sarebbe, sempre per il sig. Rosato, la possibilità di assumere e licenziare liberamente i docenti da parte del dirigente scolastico. Il fatto che ciò sia richiesto da un dirigente di un istituto superiore che ha avuto solo una esperienza come maestro elementare e come direttore didattico senza competenze professionali per verificare l'adeguatezza dell'insegnamento in discipline lontane dalla sua formazione appare sconcertante. Siamo d'accordo invece che debbano essere più snelle le procedure che sanzionano inaccettabili situazioni di docenti che con il loro comportamento gettano fango sull'intera categoria, ma vorremmo che questo fosse sempre fatto con trasparenza, efficacia e competenza, senza essere oggetto di ricatti o di valutazioni soggettive di dirigenti che troppo spesso hanno più a cuore le ragioni della clientela studentesca e delle famiglie rispetto a quelle di chi vorrebbe che la scuola non fosse solo un posto dove socializzare ma dove si imparano con sacrificio cose necessarie per la vita.
Ricordiamo inoltre che Gilda degli Insegnanti,
proprio per evitare possibili deliri di onnipotenza da parte dei
dirigenti scolastici, ha sempre chiesto la figura del preside elettivo
come accade in altri paesi dell'Unione Europea. Siamo convinti che le
opinioni del dott. Rosato non rispecchiano quelle della stragrande
maggioranza dei suoi colleghi che sanno che la scuola è soprattutto
una comunità complessa e che non ha bisogno di tensioni e guerre tra
dirigenti e insegnanti.
* Gilda degli Insegnanti Provincia di Venezia |