Forum Fonadds
Scuole Autonome e Libere:
si parla di interventi disciplinari.
da
Tuttoscuola, 22/3/2007
In educazione servono anche gli interventi
disciplinari, se chi li attua ha un obiettivo complessivo teso alla
provocazione della autocoscienza e della libertà dell’educando.
Ultimamente l’educazione ha a che fare con la proposta di valori
ultimi (bene/male) sul senso della realtà nei suoi vari aspetti. In
questo cammino, il provvedimento disciplinare è uno strumento estremo
da utilizzarsi quando le altre risorse della libera relazione
educativa vengono meno. E deve avere sempre un aspetto educativo,
questo innanzitutto nella mente di chi lo commina, come nella forma
stessa della sua erogazione.
Così esordisce il documento con cui si è aperto il Forum Fonadds dei
dirigenti Scuole Autonome e Libere.
In generale - si afferma - è in gioco la crisi di autorevolezza della
scuola italiana, in un contesto sociale che culturalmente ha distrutto
il "principio di autorità", rendendo difficile lo stesso esercizio
della figura paterna. L’utilità e l’efficacia del provvedimento
disciplinare implica il coraggio di ri-assumere la funzione di una
proposta capace di autorevolezza, ricca di ragioni, di esercizio della
ragione e di significati positivi nell’affronto soprattutto della
fatica e dell’impegno. Per essere efficace un intervento disciplinare
deve esser adeguato e tempestivo.
Gli articoli 4 e 5 del DPR n. 249/1998 - secondo il Fonadds - non
rispondono a tali caratteristiche, perché figli di una cultura che si
è preoccupata più della difesa delle "garanzie" e dei "diritti" che
dell’aiuto a maturare consapevolezza dei diritti e dei doveri, quindi
della crescita del senso di responsabilità. Di fatto l’esigenza
prevista dalla normativa del passaggio all’organo collegiale
(completo?) e la possibilità di un percorso di impugnazione che può
essere piuttosto lungo , toglie la caratteristica della tempestività.
L’adeguatezza poi in quegli articoli non ha tenuto conto della
possibilità di comportamenti gravi. In tale prospettiva, in
riferimento alle proposte contenute nelle pagine 6, 7 e 8 della
direttiva e specificamente nei punti 7, 8, 9, e 10 del "decalogo": -
proponiamo che per sanzioni disciplinari fino a due/tre giorni di
allontanamento dalle lezioni si valuti il ritorno alla normativa che
dava tale competenza al preside, salvo la ripresa poi in Consiglio di
classe; - condividiamo sia la possibilità di deroga ai 15 giorni per
casi gravi che quelle di non ammissione a scrutini finali ed esami.
Per questo tuttavia occorrerebbe ridare peso alla frequenza scolastica
nella deliberazione del voto di condotta.