Antidoping a scuola.
Una provocazione del ministro Amato.
da
Tuttoscuola, 12/3/2007
Durante un convegno dell’Anci a Firenze, il
ministro degli Interni, on. Giuliano Amato, ha lanciato, volutamente,
una provocazione che non mancherà di far discutere: effettuare agli
studenti a scuola l’antidoping – quello che normalmente si usa verso
gli atleti – quando vi è un fondato sospetto di uso di materiale
stupefacente.
"Bisogna pensare anche a cose del genere, anche se può apparire una
cosa un po' idiota" ha detto il ministro parlando della sua
provocazione; provocazione che, come ha ammesso lui stesso, ha fatto
esclamare ad un insegnante suo amico: "ma sei matto? Di sicuro
arriverebbero i genitori a fare un occhio nero al preside o al
professore".
"Per gli studenti potrebbero diventare obbligatori test anti-doping
tra i banchi – ha ipotizzato il ministro - Gli studenti potrebbero
sottoporsi all’antidoping, ad esempio, dopo le interrogazioni con
prestazioni sospetti".
Amato ha sviluppato ulteriormente la sua provocazione, ipotizzando
conseguenze per lo studente risultato positivo alle analisi:
perderebbe punti e l'interrogazione non sarebbe valida.
Cose del genere meritano di essere prese in considerazione per
cominciare a pensare soluzioni credibili per fermare la preoccupante
escalation della droga, ha commentato Amato.
"Qualcosa bisogna pur fare di fronte al problema della droga che
trascina nella rete della criminalità troppi ragazzi innocenti.
Per questo occorre estendere il più possibile i controlli sull'uso di
stupefacenti."
"C' è bisogno ha concluso il ministro - di una campagna enorme contro
la droga; "una campagna rivolta soprattutto a noi stessi, chiamando in
causa noi integerrimi consumatori di cocaina, e quei genitori, e non
solo i figli, che prendono la coca nel weekend per passare un fine
settimana più elettrizzante".