Gli istituti tecnico-professionali
nascono per decreto legge.

da Tuttoscuola, 29/3/2007

 

Il decreto legge sulle liberalizzazioni (Bersani), approvato dalla Camera la scorsa settimana, contiene non solo l’originario art. 13, che si limitava a ripristinare gli istituti tecnici e professionali sopprimendo i licei economico e tecnologico previsti dalla riforma Moratti, ma anche il testo del disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri il 25 gennaio 2007, contenente in pratica la riforma dell’intera area dell’istruzione tecnico-professionale sia a livello secondario che terziario.

Così ancora una volta, come era accaduto con la Finanziaria per l’obbligo di istruzione innalzato a 10 anni, il governo ha ritenuto di inserire importanti innovazioni riguardanti il sistema scolastico in un provvedimento blindato, sul quale è stata posta la questione di fiducia. Ciò ha in pratica impedito un più ampio coinvolgimento del Parlamento nella costruzione del provvedimento, anche se il testo approvato in aula contiene qualche modifica, rispetto a quello della Commissione, che viene incontro ad alcune richieste dell’opposizione.

"Riteniamo un successo - ha commentato a questo riguardo l’on. Aprea di Forza Italia - l’aver impedito l’abrogazione dell’impianto della riforma Moratti. E l’aver concordato con il Governo un modello di scuola superiore nel quale, d’ora in avanti, potranno riconoscersi centro-destra e centro-sinistra".

Mediante un Regolamento del Ministro della P.I. gli istituti tecnici e professionali, ripristinati come area autonoma rispetto a quella dei licei, saranno ridotti nel numero e ammodernati "nell’ambito di ampi settori tecnico-professionali, articolati in un’area di istruzione generale, comune a tutti i percorsi, e in aree di indirizzo". Una formulazione che lascia prevedere la fusione di non pochi degli attuali percorsi. Una novità di rilievo è costituita dal fatto che lo stesso Regolamento definirà non solo la scansione temporale dei percorsi (potrebbero essere anche triennali?) ma anche "i relativi risultati di apprendimento" (si adotteranno indicatori di performance?).

Per i "poli tecnico-professionali" postsecondari, nei quali confluiranno gli attuali IFTS, si prevede un assetto di tipo consortile ex DPR 275/1999: una soluzione che appare agile, ma fragile dal punto di vista strutturale.

Commentando tali decisioni l’on Antonio Rusconi, responsabile scuola della Margherita, ha detto che "si può indubbiamente discutere se è opportuno che norme di questo genere facciano parte del pacchetto sulle liberalizzazioni", ma che "occorreva rassicurare alunni, famiglie e docenti degli istituti professionali che non sarebbero stati ‘dirottati’ a livello regionale (...), e restituire valore educativo e professionalizzante agli istituti tecnici", come richiesto dalle associazioni imprenditoriali e preannunciato dal Presidente Prodi nel vertice alla Reggia di Caserta.