Maturità in vista. E in Rete esplode il toto-consigli

Vecchi trucchi e metodi hi-tech
oggi a scuola si copia così.

Dai bigliettini nascosti ovunque alla penna laser, sperando di non essere "beccati"
Il presidente di Confindustria confessa agli studenti: "Ero un vero campione"

Alessandra Retico, la Repubblica 31/5/2007

 

ROMA - Adesso che anche Luca Cordero di Montezemolo ha fatto coming out, non sarà più così disonorevole ammetterlo: a scuola si copia. Il presidente di Confindustria ieri ha confessato davanti agli studenti della Luiss, università privata romana: «A scuola ero campione mondiale di copiatura: credo di non avere rivali per tecniche e sofisticatezza». Una rivelazione con morale inclusa: «Questo dimostra che anche chi copia ha speranza, perché anche così qualcosa si impara». Il segreto di Montezemolo era guardare, niente di più: «Trovavo sempre il modo per mettermi vicino a uno bravo e generoso che mi permettesse di copiare». Osservare, spiare forse, tenere comunque gli occhi sempre ben aperti. Un´attività semplice eppure perduta nella smania di sostituzione tecnologica dell´intelligenza. Il leader degli industriali lo aveva imparato dagli Agnelli che guardare frutta. Montezemolo ha infatti ricordato che l´Avvocato gli raccontava quando il nonno, il senatore, «mandò cinque ingegneri della Fiat a visitare la fabbrica della Ford in Usa raccomandandosi con loro, in dialetto piemontese: "osservate bene, ma non vi venga in mente di inventare nulla. Copiate e basta"».

Non un elogio, sia chiaro, ma una verità che sta lì: copiare è un´arte antica e non solo a scuola. È una maniera pittorica, nel commercio e nell´industria un business florido. Certo, l´era dell´informazione la rinnova, la esalta, la insinua spesso senza lasciare impronte. A venti giorni dalla maturità 2007, la generazione "copia e incolla" rispolvera strategie e ne propone di nuove. Telefonini e gadgettistica varia sono vietati durante le prove, ma chissà, un sms potrebbe sempre arrivare dalla parti del bagno e le penne laser o le calcolatrici truccate pare non siano scenari alla Matrix. Artigianalità e futurismi si mischiano in questa sottile e creativa sapienza. Il calzino, per esempio, dentro il vecchio foglietto con gli appunti: si accavallano con nonchalance le gambe e si legge. Dello stesso genere: la cinta, il colletto, i polsini che diventano eccellenti supporti per trascrizioni. Soluzioni hi-tech: fogli scritti con caratteri in miniatura con Word, l´iPod dal filo invisibile fino all´auricolare, le prime frasi di una versione mandate per sms e la traduzione veloce in risposta (costi a seconda degli autori). Resistono le scritte sul corpo, anche se a volte la parole diventano tatuaggi, codici, contrazioni sintattiche tipiche di chi parla in modo fluente la lingua sms. I siti degli studenti sono miniere di dritte (studenti. it, skuola. net e derivati), alcuni riportano escamotage dal sapore di bufala, come quella di un presunto chewing gum scrivibile. Sarà.

Tra qualche giorno la caccia ai temi, in rete già i primi calcoli delle probabilità: Garibaldi, Carducci, le stragi di Capaci e via D´Amelio, i trattati di Roma, la Costituzione, il bullismo, Cicerone al classico. E come ogni anno ci sarà polemica perché sul web poco prima o poco dopo l´etere soffierà le tracce. Il fatto è che la tecnologia è democratica, pervasiva, totalizzante. I ragazzi vanno su Google, meno in biblioteca. Cheating in inglese è copiare ma anche imbrogliare, però il plagio elettronico chissà se è possibile chiamarlo ancora così in un mondo in cui l´informazione è un flusso, una connessione continua, il rumore di sottofondo. Basterebbe forse invogliare a guardare e leggere, perché si imparano molte cose dagli altri, dalle parole degli altri. Seleziona, copia, incolla: le civiltà sono nate anche così, con le forbicine curiose sul mondo.