Riduzione d’orario alle professionali. da vincenzobrancatisano.it, 30/5/2007
Il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe
Fioroni ha firmato il decreto per la riduzione dell'orario da 40 a 36
ore settimanali negli istituti professionali. Guai in vista per
professori che perderanno ore e che per questo saranno chiamati ad
altri compiti e per i precari che vedranno svanire migliaia di
opportunità di lavoro. La riforma era però urgente poiché far fare 40
ore settimanali (ormai neppure gli operai arrivano a tanto) a ragazzi
che spesso non hanno voglia né capacità di studiare (chamiamo le cose
con il propro nome) è stata una delle più grandi follie della scuola
italana. Spiega il Ministero che il provvedimento, che interessa solo
il primo biennio, si applica in modo graduale alle prime classi
dell'anno scolastico 2007/2008, con estensione alle seconde classi
nell'anno successivo. Gli istituti professionali continueranno ad
attuare i percorsi di studio previsti dall'attuale offerta formativa,
mentre le attività dell'area di approfondimento potranno essere svolte
utilizzando il 20% del curricolo rimesso all'autonomia delle scuole.
Le risorse di organico assegnate consentiranno di mantenere un alto
livello dell'offerta formativa delle scuole che dovrà privilegiare la
professionalizzazione e il collegamento con il territorio, recuperando
le finalità di orientamento, di recupero dello svantaggio e della
valorizzazione delle eccellenze già previste dall'area di
approfondimento. Inoltre, nella complessiva organizzazione della
didattica, dovrà essere favorita la metodologia laboratoriale, che
meglio corrisponde agli stili cognitivi degli studenti degli istituti
professionali. Il provvedimento ha comunque carattere transitorio in
attesa della riforma complessiva del sistema dell'istruzione tecnica e
professionale delineata dell'art. 13 della legge n. 40/2007. Così la
viceministro Mariangela Bastico: «Ritengo che così siano
definitivamente superate le
preoccupazioni
che riguardavano la riduzione delle ore di
laboratorio, perchè nel decreto si fa espresso riferimento all'area di
approfondimento. La circolare esplicita chiaramente le modalità di
utilizzazione del personale coinvolto nella riduzione dell'orario,
creando la possibilità di usufruire di compresenze e di un primo
nucleo di disponibilità oraria a disposizione dell'autonomia
scolastica». |