Il Tar Lazio respinge il ricorso
dei presidi incaricati contro l'ordinario.

da Orizzonte scuola del 21/5/2007

 

I presidi incaricati, con ordinanza del 10 maggio del TAR Lazio, hanno subito l’ennesima disfatta. I giudici hanno rigettato la pretesa di annullamento per incostituzionalità del concorso ordinario e “di tutti i provvedimenti, allo stato non conosciuti, che siano stati adottati dal Ministero per l'attuazione della disposizione di cui all'art. 1, comma 619 l. n. 296/2006 ivi compreso, ove occorra, il bando e gli atti tutti del concorso ordinario a dirigente scolastico indetto con decreto direttoriale del Ministero della Istruzione 22.11.2004 quale risulta implicitamente modificato in base alla più volte menzionata disposizione di legge e i provvedimenti di nomina a dirigenti”.

L'ordinanza avrebbe dovuto placare anche i più esagitati e tormentati presidi incaricati, compagine costituita da “non vincitori né del concorso ordinario, né del riservato”, accompagnati, spesso, da infuriati bocciati al concorso ordinario. Per tutti costoro un solo obiettivo: infangare il concorso ordinario, sospenderlo e/o annullarlo trascinandolo alla Corte Costituzionale. Il beneficio per i ricorrenti: ripristinare il vecchio modello di incarichi di presidenza, senza concorso pubblico, senza valutazione, trovare poi la scorciatoia per “passare in ruolo”…in barba alla Costituzione.

Eppure ancora oggi, a distanza di ben nove anni dal decreto istitutivo della dirigenza scolastica (decreto 59 del 1998) nessun dirigente scolastico risulta nominato dal percorso ordinario- l'unico previsto dalla Costituzione-.
I primi veri dirigenti scolastici, provenienti dal concorso ordinario, saranno nominati a settembre 2007, dopo anni di attacchi (di incaricati e di bocciati) basati sulla menzogna e sulla delazione; gli incaricati hanno tentato con tutti: politici, giornalisti, sindacalisti, ministeriali, ecc.
In generale, hanno ottenuto risultati che possono ritenersi più che buoni, considerando che dopo il primo concorso riservato del 2002 (oltre 1600 posti assegnati, che doveva chiudere definitivamente con le sanatorie per gli incaricati) e dopo quello in corso del 2006 (che porterà in ruolo altri 1600 incaricati a settembre)solo pochissimi incaricati resteranno fuori dal ruolo. Infatti, circa 600 incaricati hanno sostenuto e superato brillantemente il concorso ordinario; per cui coloro che sono fuori hanno ampiamente demeritato: sia sul fronte del concorso ordinario che del riservato.

L'ultima spiaggia, l'annullamento del concorso ordinario abbattendo in toto il comma 619 della finanziaria avrebbe consentito di:
- “riportare i posti per l'ordinario a soli 1500 (bando originario);
- ritardare a tempi indefiniti le nomine dei vincitori dell'ordinario;
- annullare definitivamente le possibilità di ingresso in ruolo di “diecipercentisti”, “riservisti”, “idonei”, ecc.
In base alle ultime accreditate notizie, a livello nazionale, è previsto l'ingresso nei ruoli a settembre 2007 non solo per tutti i diecipercentisti e riservisti, ma anche per buona metà degli idonei. L'altra metà di idonei entrerebbe a settembre 2008.

Il veleno degli “ultimi incaricati”, ricorrenti da tutta Italia, tuttavia, non si è esaurito e hanno nuovamente depositato, con i medesimi avvocati e con medesimo testo, un nuovo ricorso contro l'ordinario. Essendo stata magistrale la difesa dei vari avvocati “resistenti”, nonché della stessa avvocatura dello Stato, riteniamo comunque che il numero di coloro che difendono il concorso ordinario, mediante intervento ad opponendum, sia troppo esiguo e che debba crescere. Chiunque abbia a cuore le sorti dell'ordinario, da tutta Italia, cioè i circa 3000 vincitori del concorso bandito nel 2004, anche solo per ribadire un principio costituzionale, possono contattare l'avvocato Maria Lucia FORTE, che ci ha già difeso egregiamente,con un costo individuale davvero esiguo, e con argomentazioni “forti”.
L'e-mail: studiolegale.forte@tin.it tel. e fax 0776 524621.

Il ricorso ad opponendum dei candidati di altre regioni (i laziali hanno già partecipato) potrebbe rappresentare, qualora ce ne fosse ancora bisogno, l'ennesima testimonianza a favore della bontà, onestà e correttezza che hanno caratterizzato il concorso ordinario. Il concorso più difficile- e aggiungeremmo onesto- della storia della scuola italiana: forse è proprio questo che non va giù a qualcuno…

C.N.U.O.
Coordinamenti Nazionali Unificati Ordinaristi