Le Regioni: da Tuttoscuola, 26/5/2007
La frammentarietà delle informazioni a
disposizione delle Regioni testimonia la mancanza sul territorio di
stabili contatti ed interazioni tra gli uffici scolastici regionali e
gli assessorati all’istruzione, con pericolo di sovrapposizioni,
disfunzioni e diseconomie. La svolta necessaria è l’attivazione di
stabili e fattivi circuiti relazionali, nonché il riallineamento delle
azioni di governo di ciascun soggetto istituzionale. L’iniziativa della Costa riassume la volontà delle Regioni di farsi carico dell’esigenza di realizzare un reale sistema concorrente di governo in materia di istruzione e formazione, coniugandolo con i bisogni reali posti dalla domanda formativa della società e della utenza. Ciò trova conferma nella richiesta che l’assessore all’istruzione, formazione e lavoro della regione Toscana, Simoncini, ha rivolto al ministro Fioroni per sottolineare che comunque, "nelle more dell’attuazione del Titolo V della Costituzione", il ministro "emani un indirizzo agli uffici scolastici regionali perché condividano con le Regioni le principali scelte... Se davvero si vuole fare della scuola una delle principali leve per lo sviluppo del paese bisogna chiudere il processo iniziato con la riforma del Titolo V della Costituzione, affidando alle Regioni, oltre alle competenze in fatto di programmazione, anche le risorse umane e finanziarie per attuarle".
La riduzione del personale docente e non
docente, nelle scuole toscane come in quelle di altre Regioni, produce
effetti laceranti, dei quali gli amministratori locali si fanno
interpreti nei confronti del governo in carica quasi a prescindere dal
suo colore politico. Prevale infatti – ed è un elemento comune a tutte
le Regioni – una linea di rivendicazione non solo di maggiori risorse
ma soprattutto di competenze sul piano istituzionale. Di qui la
richiesta al ministro dell’istruzione di richiamare gli uffici
scolastici regionali al rispetto di tali competenze. |