Posti esauriti da mesi in classici e
scientifici: arriveranno
quasi 37mila studenti in più. Ma sono state tagliate mille cattedre
Licei, posti in piedi per il nuovo anno.
Salvo Intravaia, la Repubblica
2/5/2007
Docenti in trincea e
alunni costretti a seguire le lezioni in aule superaffollate. Ecco il
panorama che si prospetta nelle scuole superiori il prossimo anno
scolastico: studenti in crescita e meno classi. A settembre, gli
insegnanti italiani avranno la sgraditissima sorpresa di entrare in
aule che potranno ospitare anche 35 alunni e i ragazzini delle prime
classi si ritroveranno in classi stipate fino all'inverosimile. Del
resto, non è un segreto che trovare un buco in un liceo classico o in
un liceo scientifico è diventata un'impresa titanica: tutto esaurito
da mesi. Ma andiamo con ordine.
L'anno scolastico 2007/2008, in base ai dati raccolti dallo stesso
ministero della Pubblica istruzione, farà registrare nelle aule
italiane a 37 mila studenti in più. Ma la Finanziaria varata dal
titolare dell'Economia, Tomaso Padoa Schioppa, a dicembre ha previsto
un calo delle classi, per via dell'incremento del rapporto
alunni-classi, che si abbatte pesantemente proprio nella scuola
secondaria di secondo grado. Quasi mille classi in meno rispetto
all'anno che volge al termine che determineranno la cancellazione di
migliaia di cattedre.
Dispersione, sicurezza e stress degli insegnanti subiranno un
ulteriore peggioramento? Se la matematica non è un'opinione,
sembrerebbe proprio di sì. Basta dare un'occhiata alle statistiche per
sapere che la dispersione scolastica (abbandoni, ma soprattutto
bocciature) aumenta nelle classi più affollate, soprattutto le prime
che hanno il delicato compito di accogliere i ragazzini provenienti
dalle media. Stesso discorso per la sicurezza, questione di fatto
irrisolta nel nostro Paese. Le norme sulla sicurezza nei luoghi di
lavoro ammettono, nella migliore delle ipotesi, un limite massimo di
28 alunni per classe: con 35 potrebbero crearsi situazioni di estremo
pericolo, per esempio, in caso di incendio.
E lo stress degli insegnanti, dove lo mettiamo? Se la normativa in
materia di composizione delle classi ha stabilito un tetto massimo al
numero degli studenti non certo per sperperare denaro pubblico. Anzi.
E' chiaro a tutti, anche a coloro che non hanno messo mai un piede in
classe da docente, che gestire un gruppo di 35 alunni non è la stessa
cosa di gestire 20 ragazzi. Dove va a finire l'insegnamento
individualizzato di cui si favoleggia in mille documenti ufficiali?
Ma non basta. Al taglio operato i questi giorni si dovrebbe aggiungere
un ulteriore colpo di forbici a settembre: in organico di fatto. Dove
'sistemeranno', soprattutto i presidi degli istituti ubicati nelle
regioni del Nord, gli alunni?
"E' la prova provata del disastro della Finanziaria - dichiara Enrico
Panini, segretario generale della Flc Cgil - Non esiste paese al mondo
in cui aumentano i ragazzi, e la richiesta di formazione qualificata e
di alto livello, e il governo risponde riducendo gli insegnanti e le
classi", un atto pesante d'accusa che non lascia spazio a troppe
giustificazioni. "Finora, alle forti richieste avanzate dal mondo
della scuola e dai sindacati - continua Panini - il governo ha
risposto con buone ma vuote parole". "La situazione economica e
strutturale della scuola pubblica - incalza Piero Bernocchi,
coordinatore nazionale dei Cobas - diviene ogni giorno più drammatica,
al limite della catastrofe e del degrado più inaccettabile. Quello che
fa rabbia è che era tutto già scritto in una Finanziaria che, invece
di rispettare l'impegno elettorale dell'Unione a invertire la caduta
di finanziamenti nell'istruzione pubblica, addirittura la accelerava
brutalmente.". E sui tagli l'affondo finale. "I tagli alla superiore -
continua Bernocchi - sono i più evidenti e vistosi, resi ancor più
gravi dall'aumento delle iscrizioni a livello nazionale: quello che
già accade qua e là ora, 30-32-34 alunni per classe, diverrà la norma,
con lo scadimento della didattica, aumento della selezione e ulteriore
logaramento di docenti già assai provati".