Parte il monitoraggio sulla spesa per le supplenze. di R.P. La Tecnica della Scuola del 4/5/2007. Ma ci sono molti dubbi che, fatto in questo modo, possa davvero dare risultati attendibili. Ogni regione, infatti, sta rilevando i dati in modo diverso. Dalla nota ministeriale si evince peraltro che in assenza di fondi certi le scuole non possono conferire nomine. Sta prendendo avvio nelle "scuole in rosso" il monitoraggio sulla spesa per le supplenze preannunciato qualche giorno fa dal Ministro Fioroni nel corso di un suo intervento in Commissione Istruzione della Camera e peraltro previsto dalla stessa legge finanziaria. L’operazione è prevista dalla nota n. 478 del direttore generale Emanuele Barbieri datata 20 aprile e che in questi giorni le direzione regionali interessate (Piemonte, Lombardia, Friuli, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio) stanno girando alle scuole. Il monitoraggio servirà, si legge nella nota ministeriale, per "intervenire in quelle situazioni dove l’indisponibilità di risorse nelle casse delle scuole può mettere a rischio la garanzia del servizio scolastico". Pare insomma di capire che il Ministero intenda intervenire solamente nelle situazioni di effettiva carenza di fondi di cassa e non nei casi in cui lo stanziamento per le supplenze sia inadeguato a far fronte alle necessità della scuola. D’altronde la nota si conclude con un passaggio che lascia francamente perplessi: rivolgendosi ai direttori regionali, il Ministero li invita infatti ad "acquisire e trasmettere con la massima sollecitudine i dati relativi alle esigenze delle istituzioni scolastiche che non sono in grado di provvedere al conferimento di supplenze"; si noti che ci si riferisce non alla difficoltà di retribuire regolarmente le supplenze ma addirittura alla impossibilità di conferirle. In altre parole il Ministero lascia intendere che in mancanza di fondi la scuola non possa proprio conferire nessun tipo di incarico e debba quindi attendere l’erogazione dei finanziamenti prima di procedere alla nomina di supplenti. A complicare l’operazione prevista dalla nota 478 interviene anche un altro fattore: ogni direzione regionale sta richiedendo i dati alle scuole con modalità diverse; il modulo che sta arrivando alle scuole del Lazio, per esempio, è particolarmente semplificato e si limita a chiedere l’importo della spesa sostenuta per le supplenze "dal 1° gennaio alla data odierna" nonché l’importo assegnato dal Ministero per il 2007 (dato di cui, a dire il vero, le scuole non dispongono perché, come è stato ripetutamente spiegato dallo stesso Ministero, il "capitolone" è unico e può essere utilizzato dalle scuole senza alcun vincolo). Al contrario in Piemonte le scuole avranno a disposizione un modulo particolarmente ricco di dati e che certamente fornirà un quadro della situazione ben diverso da quello che emergerebbe se si usasse un rilevamento "semplificato" analogo a quello del Lazio. Insomma, a prima vista la sensazione è che questo monitoraggio fornirà dati approssimativi che non serviranno a definire con precisione la situazione esistente.
Ma il problema maggiore è che la nota 478 nulla
dice a proposito del "debito pregresso" relativo all’anno 2006. Per il
momento, dunque, nulla si sa su come il Ministero intenda provvedere
alla copertura delle somme che le scuole hanno dovuto anticipare per
poter pagare ai supplenti gli stipendi degli ultimi mesi del 2006. |