“I Nas in classe, idea strampalata”.
Mezzo governo contro la Turco.

Polemiche sulla proposta del ministro

Maria Grazia Bruzzone, La Stampa  del 30/5/2007

 

ROMA
«Stupito» il ministro delle Politiche Sociali Paolo Ferrero, «senza parole» per l’«idea strampalata», la collega Emma Bonino. La proposta del ministro della Salute Livia Turco di mandare i Nas nelle scuole per prevenire il consumo di droghe, pur condivisa da Piero Fassino («E’ giusto che il governo prenda iniziative»), suscita ostilità in pezzi di governo e in mezza Unione, considerando non solo le ingiunzioni a ritirarla da Prc, Pdci e Verdi, ma anche le riserve nella Margherita, tanto che Renzo Lusetti aggiunge che non bisogna dimenticare «prevenzione e informazione», come sostiene il ministro della Scuola Fioroni. Giudizio negativo da parte di Forum Droghe, Codacons, associazioni di studenti e Cisl Scuola. Mentre la Cdl per lo più plaude all’iniziativa, ma punta il dito sulla contraddittorietà dei provvedimenti. Come fa anche un ex Ds come Peppino Caldarola, che spara sul Pd, i cui esponenti «seguono le mode - il sarkozismo - e indossano il passamontagna per non farsi riconoscere».

Bonino è drastica: «Mi sembra una proposta non so quanto meditata, non molto praticabile, parole in libertà. Responsabiltà, per me, vuol dire fare proposte praticabili e in linea con un qualche principio che uno ha in testa. Qui mi pare manchino entrambi i requisiti». Quanto a Ferrero, dissente garbatamente: «Se il problema è migliorare la prevenzione, l’idea dell’intervento a tappeto mi sembra in contraddizione».

Il presidente del Forum Droghe, Susanna Ronconi, non va per il sottile, asserendo che «il governo ha perso la bussola» e dununciando «il mix di improvvisazione, pressapochismo ondivago, incompetenza, neoautoritarismo». L’ex membro della Consulta nazionale per le tossicodipendenze si chiede come si fa ad «avere in programma l’abolizione di una legge repressiva e danosa come la Fini-Giovanardi e insieme sostenere «l’educazione chimica» del kit proposto da Letizia Moratti e «quella olfattiva» dei cani antidroga. «E poi che si fa? Si punisce, si sospende, si fa perdere l’anno?». «Non è la scuola a dover essere militarizzata, ma la società a dover essere bonificata», sostiene Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola.

Luigi Cancrini, psichiatra già in prima linea nella lotta alle tossicodipendenze, oggi deputato del Prc, non capisce «il senso» delle ispezioni dei Nas a scuola: «Cosa dovrebbero controllare: i ragazzi? Le aule? Le strutture?» Ma a scagliarsi contro la Turco è l’intera sinistra radicale, che accusa la ministra di «essere contro i giovani» e di «rincorrere la destra» e chiede, col verde Paolo Cento, di ritirare la proposta.

Dalla Cdl in tanti, come gli An Storace e Pedrizzi, invitano Turco a «mettersi d’accordo con se stessa», riferendosi al decreto «più canne per tutti, cancellato dal Tar». Guido Crosetto(Fi) propone test antidroga a scuola. Dall’Udc, dove Pierferdinando Casini concorda ma pretende «coerenza», Carlo Giovanardi ricorda che «già oggi i carabinieri effettuano servizi antispaccio davanti e dentro alle scuole».