Verso I Nuovi Programmi

Aspettate I Documenti Finali Prima Di Giudicare.

Franco Frabboni*, ItaliaOggi, 29/5/2007

 

Da quattro mesi, è febbrilmente al lavoro una Commissione di esperti (di cui facciamo parte) alla quale il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha assegnato un duplice compito. Sia di redigere un 'Preambolo' (le finalità sociali e culturali della scuola in un mondo dalle spettacolari trasformazioni tecnologico/scientifiche), sia di tracciare le 'Indicazioni nazionali' (le conoscenze/competenze prescrittive ed essenziali) per la scuola di base del nostro paese: scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. Il tutto in tempi strettissimi. Perché questo sprint? Quali motivazioni lo giustificano? Ai semafori verdi dell'anno scolastico 2007/08, il ministro intende dare le ruote alle conoscenze disciplinari e alle competenze trasversali della scuola di base. Questo, per evitare che, in loro assenza, diventino prescrittive le 'Indicazioni nazionali' dell'ex-ministro Letizia Moratti. Inguardabili in molte loro pagine, perché propongono, senza arrossire, una scuola/azienda (competitiva e selettiva) e una pseudocultura mediatica, in pillole, da mandare pappagallescamente a memoria. Saggiamente, le nuove 'Indicazioni' saliranno sul palcoscenico della scuola/reale in forma sperimentale. Durante il prossimo anno scolastico, insegnanti-genitori-allievi potranno metterle alla prova, verificare la loro tenuta culturale, coglierne bontà e difetti, proporre correzioni parziali o profonde. Come dire, la loro stesura definitiva sarà co-costruita con la scuola militante, in carne e ossa.

L'obiettivo formativo è dunque quello di costruire i curricoli-nazionali (le conoscenze/competenze irrinunciabili) dei primi tre gradi del nostro sistema scolastico. Attenzione, però. Questo traguardo sarà possibile a patto di impegnare la scuola dell'autonomia a completarlo con propri curricoli-locali: testimoni di altri saperi essenziali e di altri quadri concettuali. Soltanto disponendo di due binari curricolari (uno del centro e uno della periferia), il trenino delle nuove 'Indicazioni' potrà condurre i propri viaggiatori nella stazione ultima delle teste ben fatte. Siamo all'ecologia della conoscenza. A quella salutare pioggia di saperi e di metasaperi (ovvero competenze) in grado di fronteggiare e respingere le conoscenze mediatiche, per lo più frammentate e insipide tanto da uccidere ogni curiosità e ogni avventura della mente. La nostra Commissione ha promosso ripetute audizioni con le rappresentanze sindacali, associazionistiche, disciplinari del mondo della scuola. Incontri fecondi, che hanno confermato il lucido sguardo istituzionale, democratico e formativo dei nostri interlocutori.


Le 'Indicazioni' hanno l'obiettivo di impegnare la 'scuola che verrà' a porre al centro l'interazione mente-cuore. Da una parte, la formazione di allievi dalla mente scomoda: non omologabile e non duplicabile. Dall'altra parte, la formazione di allievi capaci di dare ascolto e dialogo al loro cuore: all'amicizia, alle emozioni, alla cooperazione, alla solidarietà. E proprio alla luce del lavoro fatto, siamo rimasti senza parole leggendo le tesi sostenute da Mario Pirani (opinionista di Repubblica che stimiamo per l'intelligenza delle sue argomentazioni) in due Linee di confine. Attraverso questa rubrica, ha lanciato, lunedì 14 e lunedì 21 marzo, due missili terra/aria sul veliero delle nuove Indicazioni. Sinceramente, ci sono sembrate armi improprie. Perché nel cavalcare l'infondato 'Manifesto torinese dei 500' (No alla scuola Fioratti) sembra non cogliere che il veliero gode di una bussola pubblica e di una rotta democratica. Entrambe lo guidano verso un'isola mille miglia lontana da quella da lui paventata: su spiagge dove sventolano al sole le bandiere di una scuola pubblica (garante del diritto di tutti all'istruzione) e di una scuola democratica (garante di un pensiero libero, critico, plurale). Certo. Le pepate insinuazioni di Mario Pirani (oggi arbitrarie: testi ufficiali alla mano) potrebbero in futuro anche fare capolino nelle nuove 'Indicazioni'. Da queste, noi cercheremo di girare al largo, senza perderle di vista. Saranno i documenti conclusivi (e non le bozze in itinere) a dare in mano all'opinione pubblica il megafono per sanzionare la qualità dei nostri lavori. E non i 'pissipissi-baubau' che da qualche tempo trapelano, per vizio congenito, dalle stanze di viale Trastevere.

 

* Preside della Facoltà di scienze della formazione primaria Università di Bologna