Il ministro Fioroni ha firmato il decreto che alleggerisce il carico d'orario
Da settembre i ragazzi iscritti in prima dovranno seguire 36 ore di lezione anziché 40

Professionali, si studia 4 ore in meno
via alla riforma dal prossimo anno.

Salvo Intravaia, la Repubblica 30/5/2007

 

Il prossimo anno, gli studenti delle prime classi degli istituti professionali studieranno 4 ore in meno. Il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha firmato il decreto che alleggerisce il carico orario nel biennio degli Ipsia e degli istituti alberghieri italiani. Dal prossimo settembre i ragazzini iscritti in prima dovranno seguire 36 ore di lezione anziché 40, come hanno fatto finora i loro compagni. Aggiustamento che dall'anno 2008/2009 coinvolgerà anche le seconde classi. Fioroni dà così attuazione ad uno dei punti contenuti nella Finanziaria elaborata a dicembre dal ministro dell'economia, Tommaso Padoa Schioppa: la riduzione degli orari negli istituti professionali per tagliare qualche migliaio di posti.

Ma cosa cambierà in concreto fra tre mesi? Non molto, in verità. Attualmente gli istituti professionali funzionano con 40 ore così distribuite: 22 ore nella cosiddetta area comune, 14 ore nell'area di indirizzo e 4 ore in quella di approfondimento. La prima area riguarda lo studio di materie come Italiano, Matematica e Lingua straniera, presenti in quasi tutti gli indirizzi della scuola superiore. Nel secondo segmento i ragazzi studiano le materie specifiche dell'indirizzo prescelto e l'area di approfondimento si occupa, tra le altre, di 'attività di orientamento e riorientamento, recupero delle situazioni di difficoltà, valorizzazione delle eccellenze'. Per arrivare a 36 ore settimanali saranno queste ultime a saltare. Ma spiega il ministro che 'le attività dell'area di approfondimento potranno essere svolte utilizzando il 20 per cento del curricolo rimesso all'autonomia delle scuole'. Ma in questo caso occorrerà togliere ore ad altre materie.
La riduzione, oltre che per risparmiare sulle cattedre, è stata pensata per cercare di arginare la dispersione scolastica parecchio elevata proprio nel biennio degli istituti professionali. Ma a saltare saranno proprio le 4 ore dedicate spesso al recupero delle situazioni più difficili. A farne le spese potrebbero essere quindi alcune ore, di recupero e approfondimento, di Italiano, Matematica e Inglese.

Ma "le risorse di organico assegnate consentiranno di mantenere un alto livello dell'offerta formativa delle scuole - spiega il ministro - che dovrà privilegiare la professionalizzazione e il collegamento con il territorio, recuperando le finalità di orientamento, di recupero dello svantaggio e della valorizzazione delle eccellenze già previste dall'area di approfondimento". E non solo. In futuro, gli insegnanti delle scuole professionali dovranno privilegiare una organizzazione della didattica, di tipo laboratoriale, 'che meglio corrisponde agli stili cognitivi degli studenti degli istituti professionali'.

Il provvedimento odierno ha carattere transitorio perché l'intero segmento è in attesa di una riforma complessiva del 'sistema dell'istruzione tecnica e professionale', già delineata della legge sulle Liberalizzazioni. Norma che prevede nuovi piani di studio, nuovi quadri orari e soprattutto la riorganizzazione degli indirizzi, oggi troppi e in alcuni casi superati.