Novità in materia di valutazione anche sul fronte dell'università

Fioroni-Mussi sul valore dei diplomi.

Iaia Vantaggiato da ItaliaOggi del 19/6/2007

 

Novità in materia di valutazione anche sul fronte dell'università. In merito all'attuazione dell'articolo 2 della legge 1/2007 (quella, per intendersi, che ha disciplinato gli esami di stato della scuola secondaria superiore), sono stati infatti presentati dalla direzione degli ordinamenti tre dei decreti legislativi per i quali è stata data al governo delega. Il primo riguarda la valorizzazione dei percorsi di studio per l'accesso all'università: a garantirla contribuiranno, attraverso l'attribuzione di una quota di punteggio che va dal 20 al 40% e solo nei casi in cui l'accesso all'università sia programmato, dove cioè esiste il cosiddetto numero chiuso, la media conseguita nell'ultimo triennio, il voto finale degli esami di stato e la lode. Anche eventuali risultati di rilievo realizzati in materie vicine a quelle che caratterizzano il corso di laurea scelto verranno prese in considerazione dagli atenei. Diverso il discorso per quel che concerne le università in cui l'accesso non è programmato: lì i percorsi scolastici verranno presi a credito ma non tradotti in punteggi quantitativi. Riguarda la valorizzazione del raccordo tra scuola, Afam e università (finalizzato a un miglior orientamento degli studenti) il secondo decreto legislativo: l'intento è quello di dare maggiore visibilità ad attività che già sono di casa nelle scuole e nelle università e che vanno dalla valorizzazione della continuità negli studi al potenziamento dei livelli di informazione. Finanziamenti per 5 milioni di euro, infine, sono stanziati per l'incentivazione dell'eccellenza degli alunni. L'ipotesi è quella di lavorare sulla base di forme di competizione già esistenti che potrebbero essere certificate e, dunque, quantificate, nella forma di riconoscimenti economici e/o di servizi. Al momento, comunque, le bozze dei primi due decreti sono all'esame del ministro per l'università e la ricerca, Fabio Mussi, che dovrà presentarli congiuntamente al ministero della pubblica istruzione.