Divide la proposta della Turco.
Tra sette giorni via alla maturità, il viceministro Bastico: "Niente trappole"

Stop al fumo nei cortili delle scuole
il ministro ci prova, i presidi scettici.

"La legge Sirchia deve essere integrata con un nuovo divieto"
"Sarebbe coerente impedire ai minori di comprare le sigarette"

Mario Reggio, la Repubblica 13/6/2007

 

ROMA - La legge Sirchia sul fumo «deve essere integrata con un divieto: non si fuma nei luoghi pubblici e neanche nei cortili delle scuole». A sostenerlo è il ministro della Salute Livia Turco, facendo il punto sul rapporto tra giovani e cattivi stili di vita.

La legge Sirchia, ha affermato il ministro, «prevede degli obblighi ed ha funzionato poiché ha inciso sulle abitudini; se, infatti, non ci fosse stata una norma per il divieto del fumo nei luoghi pubblici, ciò non sarebbe avvenuto». Vari studi scientifici, ha quindi sottolineato Livia Turco, «attestano che il fumo fa male e noi dobbiamo dire ai giovani di non fumare, ma se poi i ragazzi possono fumare a scuola o possono comprare le sigarette, il messaggio è contraddittorio». Per questo, ha aggiunto il ministro, «non capisco perché sia considerato così scandaloso prevedere il divieto di vendita delle sigarette ai minori di 18 anni: mi chiedo cioè - ha detto - se non sia utile prevedere una norma che impedisca la vendita ai giovani».

Discorso analogo in relazione al fenomeno dell'abuso di alcol tra i ragazzi: «Non avrebbe senso una legge per vietare la vendita di alcolici ai minori? Ho proposto tale norma nella legge Finanziaria - ha quindi ricordato Livia Turco - ma è stata accantonata, per questioni di incompatibilità con il provvedimento. La norma, inizialmente inserita in Finanziaria, è stata stralciata. «Forse - ha concluso il ministro - sono stata troppo decisionista, ma voglio tornare sulla questione». Parole pronunciate a margine della "Tre giorni della salute" che si svolgerà dal 15 al 17 giugno in dieci piazze di altrettante città italiane.

Estendere il divieto di fumo dai luoghi pubblici anche ai cortili delle scuole «è un giusto chiarimento di quanto già prevede la legge. I cortili e i balconi fanno parte infatti degli istituti scolastici, dove era già vietato fumare ancora prima dell'entrata in vigore della legge Sirchia sul fumo». A dirlo è Piergiorgio Zuccaro, direttore dell'Osservatorio Fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanità. È scettico invece Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi: «Il divieto di fumare nei cortili sarebbe difficilmente controllabile e facilmente eludibile».

Ieri intanto "Tuttoscuola" ha presentato il primo rapporto sulla qualità della scuola pubblica italiana. L'Emilia Romagna vince la palma d'oro per la qualità nelle scuole pubbliche. Al primo posto nella classifica delle Province quella di Forlì-Cesena, seguono Parma, Biella, Piacenza e Savona. In testa alla classifica della sicurezza degli istituti scolastici il Friuli Venezia Giulia. E il tempo pieno nelle scuole elementari spacca in due l'Italia: a Napoli e Palermo meno di 2 classi su cento, mentre a Milano il rapporto è 90 su cento.

Mentre è cominciato il conto alla rovescia da parte del circa mezzo milione di studenti che dovranno cimentarsi con questo importante appuntamento del proprio percorso scolastico, il vice ministro Mariangela Bastico coglie l'occasione della presentazione del Rapporto sulla qualità della scuola per rassicurare i maturandi. «Vogliamo offrire delle prove che mettano in luce le capacità dei ragazzi e quanto hanno appreso» durante la loro carriera scolastica, e quindi alla maturità «non ci saranno prove-trappola».