La ricetta di Nicolas Sarkozy per combattere il peggioramento del sistema. Prof a stipendio variabile. E alle scuole più autonomia di gestione dei fondi da ItaliaOggi del 26/6/2007
Sarkozy serve alla nazione la sua ricetta contro il fallimento della scuola. Liberalizzare l'offerta, gli insegnanti e le scuole; più autonomia di scelta da parte delle famiglie, più autonomia didattica e scolastica; basta con il vincolo territoriale e soprattutto con l'uniformità di trattamento dei docenti: vanno pagati a seconda dei risultati che ottengono e non osteggiati nel metodo d'insegnamento. La disamina pessimistica sullo stato dell'arte della scuola francese è condivisa da molti. Basta fare un salto su www.refondation-ecole.net per leggere la petizione già firmata da 10mila cittadini che chiede un drastico cambiamento di rotta nella gestione della scuola, giudicata sostanzialmente incapace di generare valore aggiunto nell'educazione e nella crescita dei giovani francesi. Analfabeti e ignoranti la scuola non colma ma anzi sembra ampliare le loro lacune.
Il problema è che la suola francese, selettiva
per tradizione, nel momento in cui si apre alle masse non compensa con
l'equità. Di questo Nicolas Sarkozy sembra essere convinto. A
preoccupare il successore di Chirac all'Eliseo, sono soprattutto i
livelli di disuguaglianza in uscita dal percorso di istruzione, che
sembrano paradossalmente più ampi che in passato; la scuola è meno
perequativa che un tempo ´non è accettabile che oggi a scuola si
contino meno figli di operai e lavoratori dipendenti che negli anni
50' sottolinea Sarkozy rilasciando un'intervista a Le Figarò. Forse è
perché operai e impiegati fanno meno figli, ma sta di fatto che sono
circa 160 mila l'anno i ragazzi che si disperdono da scuola e che
questo accade fra le fasce sociali più deboli. Come invertire la
tendenza? Libertà di insegnare, ma valutazione degli esiti
Parola d'ordine è rompere l'appiattimento
professionale ma restituendo dignità ai docenti. La gestione spesso
paternalistica dell'ex ministro Gilles de Robien, infatti, ha
provocato in passato non poche polemiche fra gli insegnanti francesi,
soprattutto per le critiche ai metodi di insegnamento. Si ricorderà in
proposito la querelle sulle esternazioni del ministro sul metodo
globale per l'insegnamento della lettura alle elementari, giudicato
appunto fallimentare. Per Sarkozy non si tratterà di dettare ai
maestri il metodo d'insegnamento: ´Ogni situazione richiede una sua
soluzione, l'importante è adattarla al contesto'. Il problema non è il
metodo di insegnamento che gli insegnanti devono essere liberi di
scegliere, ma i suoi risultati: ´Su questo dovremo valutarli' e,
aggiunge anche ´retribuirli in modo differenziato'. Via libera alle scuole private
Non c'è motivo per ritenere che il sociale sia
appannaggio dello stato, afferma Sarkozy, che è per la libertà di
scelta delle famiglie che, precisa, non devono essere obbligate da
vincoli di tipo né territoriale, come attualmente previsto in
ordinamento, né di ordine fra scuole statali o private: l'importante è
che queste ultime, la cui qualità è tra l'altro provata dall'aumento
di richieste di iscrizione, rileva il presidente, ´non operi sono
nelle zone bene, ma anche in quelle più disagiate'. Più autonomia scolastica
Attualmente il margine di libera gestione del
bilancio di istituto corrisponde al 3% per ogni scuola. Bisognerebbe
arrivare, secondo Sarkozy, almeno al 20%. In cambio bisogna sviluppare
un sistema di valutazione della qualità del servizio reso alla
collettività. |