Ritorna il tempo pieno premorattiano.

da Tuttoscuola, 26/6/2007

 

In sede referente la Commissione cultura della Camera ha approvato un emendamento alla proposta di legge governativa (n. 2272-ter), con il quale si ripristina il modello di tempo pieno nella scuola elementare (organizzazione unitaria e doppio organico di docenti per ciascuna classe), esistente prima delle modifiche introdotte dal decreto legislativo n. 59/2004 da parte del ministro Moratti.

Oltre al modello unitario a 40 ore, la disposizione prevede un ruolo nuovo delle Regioni in materia "di diritto allo studio e di programmazione dell'offerta formativa, volto a, in particolare: a) individuare misure di incentivazione e sostegno finalizzate all'incremento dell'offerta di tempo pieno da parte delle istituzioni scolastiche anche al fine di garantire condizioni di accesso omogenee su tutto il territorio nazionale; b) sostenere la qualità del modello del tempo pieno, anche in relazione alle esigenze di sostegno ai disabili e di integrazione sociale e culturale dei minori immigrati."<br> Rispetto a quanto avvenuto fino ad oggi con l’offerta di tempo pieno che dipendeva dalla domanda delle famiglie, per il futuro viene previsto un piano di diffusione del tempo pieno che prevede condizioni omogenee di accesso su tutto il territorio nazionale. Un piano che, sembra di capire, offrirà nuovi posti soprattutto nelle aree meridionali dove il tempo pieno è pressoché assente.

Sotto la gestione Moratti, nonostante le modifiche che hanno destrutturato il modello unitario di tempo pieno, il numero delle classi organizzato su 40 ore è aumentato continuamente. Un aumento che, se ha soddisfatto le famiglie, non è stato gradito invece dal sindacato, in quanto, proprio per la destrutturazione del modello, in molti casi non è stato confermato il doppio organico e le ore di compresenza sono state utilizzate per aprire nuove classi.

L’aumento di classi a tempo pieno ha comportato un aumento contenuto di posti. Una formula di razionalizzazione della spesa destinata a scomparire se la nuova norma passerà definitivamente.