Matematica e Seneca.
Maturità dura ai Licei.
“Il compito di geometria era troppo difficile”
Subito su Internet le soluzioni dei problemi
Raffaello Masci La Stampa del
22/6/2007
ROMA
Il compito di matematica è stato «un disastro», «m’ha messo in crisi
di brutto», «m’ha azzoppato». I forum attivati da studenti.it e da
skuola.net sono stati tempestati da messaggi preoccupati e anche
arrabbiati per la seconda prova scritta. Se gli studenti del classico
hanno espresso giudizi molto variegati, e comunque non hanno preso
malissimo la versione di Seneca tratta dal «De beneficiis», quelli
dello scientifico sono apparsi veramente disperati.
Normalmente il compito di matematica prevedeva sempre un tema di
analisi e uno di geometria. Ieri la geometria ha imperato. Vincenzo
Malvestito, ricercatore del Cnr e docente a Roma II, ritiene che il
compito, pur nella sua severità sia stato «adeguato ad uno standard
europeo. Senza indulgenze». Secondo i tecnici dell’Istituto per
l’applicazione del calcolo «la soluzione richiedeva una notevole
dimestichezza con le tecniche di calcolo degli integrali». Insomma:
una prova possibile, ma proprio chiedendo il massimo. E forse a questo
molti non sono abituati. Da qui il malcontento dei ragazzi che si sono
sfogati, dalle 15 in avanti, mandando in tilt le chat sui siti
studenteschi.
Per il resto, la seconda prova della maturità, ha ricalcato un copione
consolidato. Agli studenti del liceo linguistico è stato proposto di
svolgere in lingua straniera un tema a scelta fra tre proposti: 1. sul
racconto come «condensato» del romanzo, 2. sul capitalismo mondiale e
la crescita cinese, 3. sulla rivoluzione tecnologica degli ultimi
trenta anni e i suoi riflessi sull’informazione.
I ragazzi alle prese con la maturità artistica hanno dovuto eseguire
una copia dal vero di un modello, integrando la figura disegnata con
tecniche a scelta, compreso l’utilizzo eventuale di attrezzature
informatiche. Per gli studenti del liceo psicopedagogico, ancora due
temi a scelta, uno dei quali dedicato a Maria Montessori, la
pedagogista di cui ricorre il centenario della nascita.
Più, beninteso, un’altra ventina di prove pratiche o specialistiche
per altrettanti indirizzi di studio tecnici e professionali.
Quanto alle polemiche sui privatisti che l’altro giorno non erano
stati ammessi all’esame, il ministro Fioroni non è apparso
particolarmente preoccupato: «Abbiamo garantito l’esame di maturità a
tutti nel rispetto delle leggi - ha detto - E in un paese che ha
bisogno di avere certezze di legalità la scuola deve dare per prima il
buon esempio». Sulle diatribe relative alla presunta severità delle
prove scritte, ha aggiunto che «la maturità crea sempre motivi di
discussione. Credo che un solo aspetto, però, sia indiscusso: non
abbiamo fatto qualcosa di più severo, ma di più serio». Per il
responsabile scuola di An, Giuseppe Valditara, però, il ministro non
può cavarsela così e deve venire a riferire in aula al Senato sul
tutto il bailamme di questo esame di Stato.