Maturità, commissari esterni di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola del 8/6/2007. Gli Uffici scolastici provinciali, alle prese con l’individuazione dei commissari, stanno, infatti, trovando non pochi problemi nella scelta dei docenti. Il problema nasce dal fatto che molti di loro sono stati nominati su materie che non conoscono o che non hanno mai insegnato solo perché affini alla propria. Una delle situazioni paradossali più ricorrenti è quella di professori laureati in giurisprudenza chiamati a fare i commissari di economia aziendale. Passano gli anni, cambiano i governi, il Ministro, le commissioni, le norme sulla maturità, ma la macchina organizzativa degli esami di Stato rimane sempre macchinosa e piena di contraddizioni. Gli Uffici scolastici provinciali, alle prese con l’individuazione dei commissari, stanno infatti trovando non pochi problemi nella scelta dei docenti. Il problema nasce dal fatto che molti di loro sono stati nominati su materie che non conoscono o che non hanno mai insegnato solo perché affini alla propria. Per non rischiare di trovarsi senza docenti, le "maglie" che regolano l’assegnazione dei commissari in base alla classe di concorso insegnata sono state evidentemente troppo allargate: al punto che il ‘cervellone’ informatico di Monteporzio Catone ha elaborato tutti i dati associando i prof non solo sulle materie in cui è abilitato, ma anche alla macro-area disciplinare. Una eventualità che in alcune materie con pochi insegnanti papabili ha prodotto assegnazioni quasi incomprensibili; come quelle di professori di matematica nominati come commissari di fisica e filosofia oppure di insegnanti di italiano per latino e di latino su greco. Una delle situazioni paradossali più ricorrenti è quella di professori laureati in giurisprudenza, abilitati nella A19 (discipline giuridiche ed economiche), chiamati a fare i commissari di economia aziendale.
Così anziché rendere meno problematica la
formazione delle commissioni si rischia di arrivare a ridosso degli
esami, al via il 20 giugno, in condizioni peggiori degli altri anni.
Dal 7 giugno gli Uffici scolastici hanno
iniziato anche a verificare, attraverso il sistema informativo, la
possibilità di estrapolare dagli elenchi degli aspiranti di ruolo
ancora non nominati se vi siano docenti nelle condizioni di
subentrare. E sempre da viale Trastevere arriva quella che ha tutta
l’impressione di essere l’unica soluzione: attingere ad “eventuali
aspiranti – sottolinea la nota ministeriale - che hanno dato, in sede
locale, la loro disponibilità per la nomina”. Così saranno i giovani
laureati e i docenti precari a permettere il regolare svolgimento
degli esami di Stato con la solita nomina last minute. Passano gli
anni, cambiano i governi… |