Fioroni: la scuola sopravvive
alle sciocchezze dei ministri.
da
Tuttoscuola, 31 gennaio 2007
Non ci sarà mai una "riforma Fioroni". Lo ha
detto l’attuale ministro della P.I., concludendo i lavori della
consulta nazionale scuola della Margherita e deludendo, probabilmente,
il responsabile scuola di questo partito, Antonio Rusconi, che pochi
minuti prima aveva auspicato la definizione di un grande disegno
riformatore, di un "patto educativo di legislatura".
Fioroni non vuole aggiungersi all’elenco dei tanti ministri che hanno
tentato di legare la riforma generale della scuola al loro nome, per
poi fallire sistematicamente sul piano operativo, dell’innovazione
reale. Caso mai serve fare il contrario: partire dai fatti concreti, e
non cedere alla tentazione di volare troppo alto, troppo al di sopra
di una scuola che per fortuna, ha detto con convinzione, continua a
lavorare e "sopravvive alle sciocchezze dei ministri".
Tra le cose concrete sta in primo luogo il rafforzamento
dell’autonomia delle scuole, superando l’assurda situazione, fin qui
verificatasi, nella quale 3 revisori dei conti, che costavano 10.000
euro, vigilavano su bilanci di 6-7.000 euro, canalizzati in vari
capitoli di spesa. D’ora in poi i bilanci saranno molto più
consistenti, e con un solo capitolo in entrata e uno in uscita. In
questo modo si dà senso e concretezza all’autonomia, e cresce la
responsabilità degli attori locali, a partire dal dirigente
scolastico.
Quanto agli ordinamenti, ha detto Fioroni, si trattava in primo luogo
di ridare vita e ruolo all’istruzione tecnico-professionale
nell’ambito dell’offerta di percorsi scolastici, e questo è stato
fatto d’urgenza, con il decreto varato dal governo la scorsa
settimana. Con altrettanto realismo va affrontata la questione
dell’obbligo di istruzione: se si vuole fronteggiare con successo la
dispersione, va ampliata e differenziata l’offerta di percorsi, al di
là di quelli scolastici tradizionali. Quanto a contenuti e obiettivi,
Fioroni ha annunciato la radicale revisione delle "Indicazioni
nazionali", talmente rigide e dettagliate da porsi come una sorta di
"pedagogia di Stato": entro un mese saranno fornite alle scuole alcune
Linee guida essenziali su saperi, competenze e abilità chiave.
Spetterà poi alle scuole e ai docenti di elaborare con autonomia e
responsabilità i piani di studio per gli allievi.