Pellegatta: Autonomia finanziaria
mette in discussione libertā di insegnamento?

di Ufficio Stampa Senato, 31/1/2007.

 

"Alcuni passaggi delle norme contenute nel pacchetto liberalizzazioni sulla scuola sono eccessivamente ambigue e potrebbero dare il via libera ad un processo di autonomia finanziaria che sarebbe dannoso per la scuola e per il Paese". Lo afferma la senatrice del Pdci Maria Pellegatta, Vicepresidente della Commissione Istruzione del Senato per il Gruppo Verdi-Pdci.

"Ritenere che un preside si metta a cercare fondi č irragionevole. E poi chi decide il progetto formativo, la scuola o i finanziatori? Le donazioni possono essere solo risorse aggiuntive, e lo Stato deve rafforzare il proprio impegno nella scuola, non dismetterlo. Quando nel 1997 il centrosinistra introdusse una riforma epocale come l'autonomia, l'autonomia finanziaria rimase fuori dalla porta grazie alla consapevolezza di tutti, non solo nostra, che questo avrebbe distrutto l'ipotesi dell'autogoverno di chi studia e lavora nelle scuole.

Oggi, in occasione dell'audizione del Ministro Fioroni in Commissione abbiamo cominciato un confronto che proseguirā nei prossimi giorni, con la trasmissione dei provvedimenti al Parlamento. Certo ci sono alcuni elementi che per noi sono discriminanti: nessun surrettizio finanziamento dello Stato, tramite il meccanismo delle detrazioni, alle scuole private, nessun cedimento sul terreno dell?autonomia finanziaria, il protagonismo di studenti, famiglie e insegnanti negli organi di governo delle scuole, un biennio unitario dove la formazione professionale sia un interlocutore, ma il soggetto trainante rimanga la scuola. I provvedimenti in discussione - conclude la senatrice del Pdci - "sono una base di partenza, e sono certa che in Parlamento potremo migliorare significativamente quelle norme ed eliminare pericolose ambiguitā."