Nuovo regime fiscale: Effetti paradossali del provvedimento che garantisce sgravi fiscali a chi farà donazioni alle scuole: il costo sarà pagato con la riduzione degli stanziamenti per le scuole statali; non verranno toccati invece i fondi per le scuole paritarie. di Reginaldo Palermo La Tecnica della Scuola del 27/1/2007.
Il nuovo regime fiscale per le donazioni liberali in favore delle Istituzioni scolastiche è ormai legge: il testo del decreto è noto e se ne aspetta solamente la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Le norme sono contenute nei commi 3/8
dell’articolo 14 del decreto-legge e la loro lettura può essere utile
per capire qualcosa di più sul meccanismo che il Ministro Fioroni
intende utilizzare per aumentare le risorse finanziarie a favore delle
scuole. Il 4° comma quantifica tale costo in 54milioni di euro per l’esercizio finanziario 2008: l’importo deriva dalla minore entrata sui versamenti dei contribuenti nel mese di luglio 2008 (imposta sul reddito dovuta per l’anno 2007) e novembre 2008 (acconto per i redditi presunti del 2008). Probabilmente (ma se ne saprà qualcosa di più non appena sarà disponibile la relazione tecnica) si ipotizza un minore entrata di una trentina di milioni a luglio e di altri 24 a novembre (l’acconto per l’anno successivo non è dovuto da tutti i contribuenti). Considerato che la deduzione corrisponde al 19% dell’importo della donazione si ipotizza quindi che le donazioni, nel corso del 2007, possano raggiunge l’importo complessivo di circa 150milioni di euro. Ma come farà lo Stato a recuperare i 54milioni di euro che i soggetti eroganti non verseranno all’erario quando pagheranno le imposte sul reddito? Ce lo spiega sempre il 4° comma dell’art. 14. Negli anni 2008 e 2009 verranno ridotti di 54 e di 31milioni i trasferimenti dei fondi dal Ministero della Pubblica Istruzione alle Istituzioni Scolastiche tramite le contabilità speciali. In altre parole nel 2008 a tutte le scuole arriveranno 54milioni di euro in meno mentre le scuole più intraprendenti potranno contare su fondi privati aggiuntivi pari a circa 150milioni di euro. Per correggere questa anomalia il Ministro ha già annunciato che verrà creato un fondo perequativo per fare in modo di assegnare fondi anche alle scuole che non riusciranno ad ottenere donazioni da privati; ma, a dire il vero, nel decreto-legge non c’è traccia di questa ipotesi; forse farà parte del disegno di legge che è stato preannunciato ma che, a conti fatti, non potrà andare in porto prima della fine dell’anno. C’è invece un’altra norma: a partire dal 2010 le minori entrate dell’erario saranno "finanziate" mediante opportuna riduzione degli stanziamenti previsti dal comma 634 della legge finanziaria (estensione dell’obbligo scolastico, gratuità dei libri di testo, generalizzazione della scuola dell’infanzia, nuove tecnologie, ecc..). Nessuna riduzione è prevista per gli stanziamenti che il comma 635 prevede per la scuola paritaria che in tal modo potrà aumentare la sua capacità concorrenziale nei confronti della scuola statale: una parte della retta pagata dalle famiglie potrà essere infatti trasformata in donazione; su questa "fetta" le famiglie otterranno un beneficio fiscale che lo Stato pagherà riducendo gli stanziamenti alle scuole statali.
Ci auguriamo che qualcosa, nel nostro
ragionamento, sia sbagliato, perché se così fosse davvero, ci sarebbe
da dire che i conti non tornano. |