Master Plan per l’istruzione/2: da Tuttoscuola, 15 gennaio 2007
La scommessa più impegnativa è mettere i
soggetti istituzionali nelle condizioni di esercitare le proprie
responsabilità, perché nessuno dei livelli di governo (Stato, Regioni,
Enti locali, Istituzioni scolastiche), come ridefiniti dal vigente
Titolo V della Costituzione, ha la "piena disponibilità" giuridica ed
economica della materia istruzione. Alla data odierna poche delle competenze individuate dal decreto legislativo sono esercitate dalle regioni e in merito esiste una sovrapposizione di ruoli e funzioni. Dopo l’entrata in vigore del Titolo V, alle materie già delegate si sono aggiunte quelle individuate con la nota sentenza n. 13/2004 della Corte Costituzionale: la distribuzione sul territorio del personale delle istituzioni scolastiche e, stante l’identica "ratio", la distribuzione delle risorse tra le scuole. Le problematiche che hanno ritardato l’attuazione del Titolo V sono di diversa natura: alcune politiche, altre giuridiche.
Le difficoltà non verrebbero certamente meno con
l’attuazione della ricca agenda di interventi per il settore
scolastico prospettati dal Governo al seminario di Caserta. Quali che
siano gli strumenti dell’autonomia (fondazioni?) e la consistenza dei
suoi contenuti, i problemi delle risorse, del governo del personale,
del reclutamento, della qualità e della quantità dell’offerta
formativa, dei collegamenti con la formazione e l’università debbono
essere affrontati nell’ottica costituzionale di una istruzione non più
di esclusiva competenza statale, ma affidata alla responsabilità delle
istituzioni territoriali, nel quadro di nuovi rapporti tra
istituzioni, tra centro e territori. |