Riforme Fioroni/2. Due aree di pari dignità. da Tuttoscuola, 30 gennaio 2007
La decisione del governo di mantenere e rilanciare in termini strategici l’intero settore degli istituti tecnici e professionali, semplificandone e riorganizzandone i percorsi, insieme all’istituzione dei poli tecnico professionali (almeno uno in ogni Provincia, dice il decreto legge), prefigura la redistribuzione dell’offerta di istruzione secondaria superiore nelle due grandi aree, quella liceale e quella tecnico-professionale, all’interno delle quali si erano d’altra parte storicamente collocati in Italia i percorsi di studio nella fascia intermedia tra la scuola dell’obbligo e gli studi superiori. La novità è costituita dal fatto che l’area dei percorsi tecnico-professionali viene ripensata con un approccio unitario e globale, fino a comprendere anche la fascia post-secondaria in termini di alternativa organica agli studi universitari. Si tratta di un’area formativa che per numero di allievi iscritti, consistenza delle risorse umane tecniche e patrimoniali, e rinnovata identificazione della "mission", si pone su un piano di effettiva "pari dignità" con il sistema dei licei.
Il modello di istruzione secondaria che discende
dalle decisioni assunte dal governo appare per alcuni aspetti
singolarmente vicino a quello che la riforma Moratti aveva
inizialmente dichiarato, ma che era stato poi contraddetto dal decreto
legislativo sul secondo ciclo n. 226 dell'ottobre 2005, che aveva
scelto la strada della licealizzazione dell'intera istruzione tecnica.
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