Le linee guida dell'offensiva che la Pubblica Istruzione sta per mettere
in campo. Coinvolti dai personaggi dello spettacolo a internet

Bullismo, emergenza nazionale
ecco il piano del Ministero.

Salvo Intravaia, la Repubblica, 31/1/2007

 

La scuola scende in campo contro il bullismo. Il ministero della Pubblica istruzione, dopo i tantissimi episodi registrati in questi ultimi mesi nelle aule scolastiche, sta predisponendo le 'Linee guida per la prevenzione e per la lotta al bullismo nella scuola'. Il documento è quasi pronto e Repubblica.it è in grado di anticiparne le linee fondamentali. Gli esperti di viale Trastevere prendono atto del 'diffuso malessere dei giovani, nella scuola e nella società, che si esprime in molteplici forme e dimensioni: l'abbandono precoce della scuola, lo scarso rendimento scolastico, le difficoltà di apprendimento, la fuga dalle regole del vivere civile e sociale, originando fenomeni di bullismo, di microdelinquenza, di conflittualità più o meno latenti'. E constatano che 'i recenti fatti di bullismo e di violenza che hanno interessato le nostre scuole configurano un quadro preoccupante che richiede l'avvio urgente di azioni concrete, non solo per contenere gli effetti negativi di tali fatti, ma soprattutto per promuovere a tutti i livelli di scuola l'attitudine alla cooperazione, al rispetto della legalità, alla mediazione del conflitto, alla relazione sociale, alla promozione del bene-essere e bene-stare di tutti nella scuola'.

Insomma, gli interventi repressivi - non esclusi dal documento, ma di competenza dei capi d'istituto e degli organi collegiali della scuola - non bastano, occorre una strategia globale che promuova le buone pratiche per evitare o contenere episodi sempre più frequenti tra i banchi e negli spazi scolastici.

Cos'è il bullismo. Il fenomeno presenta tantissime sfaccettature. "Dai comportamenti di prevaricazione - si legge nelle Linee guida - a quelli di accettazione e rassegnazione della vittima". Non solo, quindi, prepotenze fisiche - spesso vere violenze - ma anche attacchi verbali come le dicerie messe in giro per screditare la vittima. Ma è da condannare anche il cyberbullyng: il bullismo sottoforma elettronica: sms o telefonate al cellulare, foto e video clip, email, chat o siti web.

Destinatari. Per affrontare la questione occorre un approccio integrato. Dentro e fuori la scuola sono chiamati a collaborare tutti: dai dirigenti scolastici ai bidelli. Ma anche mamme e papà dovranno farsi carico di educare i figli affrontando la questione e promuovendo 'comportamenti positivi' dice a chiare lettere il Piano. Saranno poi le scuole a promuovere iniziative mirate alla 'promozione della salute e alla prevenzione del disagio'. Gli alunni, dai piccoli della materna ai ragazzi delle scuole superiori, saranno letteralmente bombardati di messaggi che promuovano la solidarietà, la cooperazione, il rispetto e l'aiuto reciproco a scuola fuori dalle mura scolastiche.

Azioni. Oltre a quelle organizzate dalle singole scuole, il ministero ha pensato una serie di azioni di contrasto alla 'mentalità del bullo', alcune delle quali contrastano i giovani 'con le loro stesse armi': iPod, siti web e tv. Sarà lanciata una vera e propria campagna nazionale che coinvolgerà tutti gli alunni della scuola italiana. I bambini delle materne saranno raggiunti: attraverso i programmi televisivi della Rai destinati ai più piccoli, cartelloni e poster da affiggere all'interno delle singole scuole. Per i bambini delle scuole elementari verranno diffusi spot televisivi ad hoc, saranno organizzati concorsi sul tema del bullismo e verrà coinvolta la stampa rivolta i bambini: riviste e fumetti.

Il grosso delle iniziative sarà destinato ai ragazzini delle scuole medie e superiori, dove cioè il fenomeno assume la connotazione più preoccupante. Gli studenti saranno invitati a promuovere azioni di prevenzione attraverso i parlamentini locali: le Consulte provinciali degli studenti. In collaborazione con gli stessi studenti verrà creato un portale, gli spot più significativi creati dagli stessi ragazzi saranno mandati in onda e potranno essere scaricati su cellulari e iPod. Saranno ideati gadget (magliette, adesivi ed altro), coinvolti i portali web più frequentati dai ragazzini e coinvolti i divi dei più giovani: sportivi, cantanti, attori. Insomma una guerra al 'senza confine'. Ma non solo. Per gli insegnanti, i dirigenti scolastici, il personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) e per gli stessi genitori saranno avviati percorsi di formazione e informazione per offrire un maggior numero di strumenti utili a snidare i 'bulli'. Saranno attivati anche un numero verde e 6 Osservatori macroregionali permanenti sul bullismo. E per contrastare i videogiochi più violenti gli studenti degli istituti tecnici industriali - che frequentano i corsi per perito informatico specializzato in grafica interattiva videogame - saranno invitati a realizzare videogame innovativi e competitivi che 'promuovano comportamenti prosociali, corretti e responsabili'.