Costituzione nei programmi:
stop della Bastico.

Sul disegno di legge proposto da diversi senatori della maggioranza, arriva lo stop del Vice-ministro che ricorda: "E' del tutto inopportuno legiferare in materia di programmi scolastici, molto meglio un atto di indirizzo al Governo".

di R.P. da La Tecnica della Scuola del 7/2/2007

 

Ha preso avvio questa settimana in Commissione Istruzione del Senato l’esame del disegno di legge promosso da Albertina Soliani e altri parlamentari di maggioranza per attribuire al Governo una delega per la promozione della cultura e dei valori costituzionali nella scuola italiana.

Già dalle prime battute sono però emerse alcune contraddizioni.

E’ stata infatti la stessa relatrice di maggioranza Giovanna Capelli (Rifondazione Comunista) a fornire l’occasione al Vice-Ministro per intervenire su una questione di metodo di carattere generale.

Nel presentare il provvedimento, la senatrice di Rifondazione si è soffermata sui principi ai quali la delega deve ispirarsi, ed in particolare sull'inserimento obbligatorio nel curriculum e nel Piano dell'offerta formativa di progetti che diffondano la storia e il contenuto della Costituzione.

Ora, senza nulla togliere alla necessità di diffondere fra gli studenti una miglior conoscenza della nostra Carta Costituzione, definire per legge i contenuti del Piano dell’offerta formativa non sembra essere una operazione che valorizza l’autonomia scolastica come per altri versi la stessa maggioranza di Governo dichiara di voler fare.
Ed è stata proprio il vice-ministro Mariangela Bastico ad intervenire in tal senso, precisando che il provvedimento prevede una delega al Governo con il risultato di legificare la materia dei programmi scolastici ("tradizionalmente riservata a fonti di rango secondario" ha sottolineato Bastico).

Il vice-ministro è andata anche oltre osservando che "in un solo caso i programmi sono stati oggetto di disciplina attraverso fonti primarie, quando cioè le Indicazioni nazionali sono state allegate ai decreti legislativi attuativi della legge Moratti".

La conclusione della Bastico è stata netta: "E’ una forzatura utilizzare lo strumento del decreto legislativo al fine di inserire un solo insegnamento all'interno dei programmi didattici, tanto più che esso ha un carattere trasversale e multidisciplinare".

Il vice-ministro ha quindi invitato relatrice a sospendere l'esame del disegno di legge ed ha suggerito alla Commissione di elaborare un atto di indirizzo al Governo che recepisca i contenuti di legge.

Sulla proposta della Bastico si sono espressi favorevolmente diversi senatori dell’opposizione e questo fa pensare che il cammino del disegno di legge è ormai segnato.