In tanti nel business delle università telematiche: dal Cepu all'ex sottosegretario Saporito. ItaliaOggi anticipa il decreto che frena sulle lauree facili

L'ateneo on-line staccherà la spina.

ItaliaOggi anticipa il decreto che frena sulle lauree facili

 da Italia Oggi dell'8/2/2007

 

Uno dei pochi a dormire sonni tranquilli sarà Anna Maria Garito, ordinaria di psicologia alla Sapienza di Roma, nonchè rettore dell'università telematica Uninettuno. Non perché molto vicina al presidente del Consiglio Romano Prodi. Ma perché la scure che sta per abbattersi sugli ateni on line, pare proprio che risparmierà, tra le altre, la sua università telematica in quanto consorziata con un'omologa tradizionale. È infatti questa l'unica clausola prevista dal ministro dell'università e della ricerca Fabio Mussi e dal ministro per l'innovazione tecnologica Luigi Nicolais, ossia quella di convenzionarsi o consorziarsi con gli atenei dotati di sede fisica. Il provvedimento andrebbe a rivedere, nella sostanza, quello del non lontano maggio 2003 a firma dei due stessi dicasteri, allora presieduti rispettivamente da Letizia Moratti e Lucio Stanca, che stabiliva criteri e procedure di accreditamento dei corsi di studio a distanza delle università statali e non statali e delle istituzioni universitarie abilitate a rilasciare titoli accademici. Insomma, una stretta decisiva sulle lauree facili presso gli atenei virtuali che grazie alla rapiditàcon cui rilasciano il titolo, rastrellano una quantità mai vista prima di aspiranti dottori. Il punto è che nell'affare delle lauree on-line ci sono entrati un po' tutti dall'ex-sottosegretario alla funzione pubblica Learco Saporito, patrono della Guglielmo Marconi, la capofila delle telematiche, a Francesco Polidori, fondatore non solo dell'ultima nata E-Campus ma anche del Cepu il Centro europeo per preparazione universitaria, che ha pendenti non una ma ben quattro sentenze dell'Authoriy per la pubblicità ingannevole. Ma non finisce qui, perché c'è, per esempio, la Leonardo Da Vinci che ha un legame strettissimo con l'università Gabriele D'Annunzio di Chieti-Pescara, nota anche per il gran numero di lauree super rapide, il cui rettore Franco Cuccurullo è tra le altre cose anche presidente del Comitato di indirizzo di valutazione sulla ricerca e dell'Istituto superiore di sanità. C'è poi la Telematica universitas mercatorum, costituita a novembre del 2005 per iniziativa dell'Unioncamere, il cui presidente è Andrea Mondello, che guida l'associazione e poi la Pegaso che ha come azionisti Danilo, Raffaele e Angelo Jervolino, che già hanno interessi in vari istituti scolastici privati partenopei. Ma sulle università on-line i conti per il ministro Mussi, non tornano anche per quello che riguarda il corpo dei docenti. Infatti la maggior parte di loro hanno professori centinaia dei quali a carico dello stato come dipendenti pubblici e che arrotondano con contratti a tempo proprio negli atenei on line. Avvalendosi anche del fatto che nell'università italiana non esiste alcuna norma che regoli le pretese di un docente di un ateneo pubblico di lavorare anche per uno privato. Primo fra tutti proprio la Uninettuno, l'ateneo che è sotto l'ala protettiva del presidente Prodi: la Garrito che ne è il rettore ha anche l'incarico di professore ordinario nel primo ateneo romano. Ma le cose non si mettono meglio neanche per l'università Guglielmo Marconi, la prima telematica in Italia, pubblica, riconosciuta con un decreto ministeriale del 2004, il cui patron è stato Saporito, e che risulta aver fatto moltissimi bandi di gara per docenti ma di averne solo due all'attivo. Della rosa delle undici fa parte poi la Pegaso, che non annovera nella sua banca dati docenti di ruolo all'attivo, o la Telma che ha si alle sue spalle il Formez ma conta un solo docente di ruolo. Tutte queste realtà hanno un bivio di fronte: chiudere oppure integrarsi organicamente con gli atenei ufficiali. Operazione che non sarà semplice, tolto che per chi già possiede i requisiti richiesti dal governo.