Una riserva tira l’altra, da Tuttoscuola, 28/2/2007
Con il decreto milleproroghe (DL 300/2006) si chiude in questi giorni l’ultimo capitolo dei candidati al concorso per dirigenti scolastici "sanati" ope legis. L’intervento, questa volta, è finalizzato solamente a dare ordine di nomina, perché la sanatoria l’ha compiuta la legge Finanziaria (comma 619), includendo tra i candidati esonerati dalla prova finale scritta anche gli ammessi con riserva in attesa di giudicato definitivo. Come si sa, in sede di maxiemendamento la finanziaria ha recuperato, tra le disposizioni salva-precari, anche altri candidati esclusi o ammessi con riserva ai concorsi riservati ai presidi incaricati. I politici si sono spesi per qualche consenso in più e l’Amministrazione ha così evitato ulteriori code di contenziosi che avrebbero portato pregiudizio alla regolarità delle nomine. Dopo il primo concorso riservato è stato un susseguirsi di microsanatorie nei confronti di chi non possedeva i requisiti per partecipare al concorso.
Contando però sul salvataggio della sospensiva
che, grazie ad un buon legale, si poteva strappare ai Tar, centinaia
di candidati si sono buttati, sicuri che in molti casi avrebbero
potuto conquistare il risultato, come spesso avveniva nella prima
Repubblica: domanda respinta per mancanza di requisiti, impugnativa
urgente davanti al Tar, sospensiva del decreto concessa, ammissione
con riserva, partecipazione al concorso come gli altri, in attesa
della sentenza definitiva che, in molti casi, è ancora da venire...
Poi la nomina a dirigente o la sanatoria ope legis. Voilà, il gioco è
fatto. |