Primi incontri al ministero dopo la sentenza
della Corte costituzionale
Il rebus del punteggio di montagna Salvo Intravaia, la Repubblica, 2/2/2007
Cosa accadrà a 330 mila insegnanti, di ruolo e precari, per effetto della sentenza taglia-punteggio della Corte costituzionale? Sono parecchi coloro che in queste ore vivono col fiato sospeso: insegnanti di ruolo che temono di perdere la cattedra conquistata col doppio punteggio e supplenti che, in vista dello stravolgimento delle graduatorie, dopo anni di attesa di temono perdere il treno per l'assunzione. L'attenzione è centrata sulle stanze del ministero della Pubblica istruzione dove si deciderà come applicare la sentenza che ha cancellato il 'doppio punteggio' di montagna. Dalla prima riunione tra tecnici ministeriali e sindacati trapelano i primi orientamenti che dovrebbero contribuire a rasserenare gli animi. Gli insegnanti immessi in ruolo col 'doppio punteggio' dovrebbero stare tranquilli: i diritti acquisiti non saranno toccati. Coloro che sono stati scavalcati dagli 'insegnanti di montagna' e, a suo tempo, hanno presentato ricorso con ogni probabilità potranno riacciuffare la cattedra persa. E le graduatorie dei precari saranno completamente rifatte, cancellando il doppio punteggio di montagna. Questi gli orientamenti del ministero per applicare la recente sentenza dell'Alta corte che ha dichiarato illegittimo il raddoppio del punteggio per i supplenti che hanno insegnato nelle scuole collocate al di sopra dei 600 metri di quota. Orientamenti che poi saranno vagliati dall'Avvocatura dello Stato prima di essere messi nero su bianco. Il doppio punteggio. Un paio di anni fa, la novità ha stravolse le graduatorie dei precari (le cosiddette Graduatorie provinciali permanenti) dalle quali vengono reclutati metà dei neo insegnanti. Il governo Berlusconi con un provvedimento non molto condiviso estese a tutti i supplenti in servizio oltre quota 600 metri il raddoppio del punteggio riservato, fino ad allora, esclusivamente a chi aveva insegnato nelle piccole isole, nelle sezioni carcerarie e nelle pluriclassi.
I
diritti acquisiti.
"Data la delicatezza del tema -
spiega Mariangela Bastico, vice ministro alla Pubblica istruzione -
che coinvolge un numero di persone non ancora quantificato, siamo
impegnati ad approfondire alcuni aspetti giuridici. Ma l'orientamento
è quello di salvaguardare i diritti acquisiti". Solo negli ultimi due
anni - il 2005/2006 e il 2006/2007 - sono stati immessi in ruolo 55
mila insegnanti, metà dei quali reclutati dalle graduatorie col
punteggio di montagna. In questi ultimi giorni, metà hanno visto
aleggiare il fantasma della revoca dell'assunzione, conquistata dopo
anni di precariato. Ma, anche se la sentenza dell'Alta corte annulla
la norma in questione (il doppio punteggio attribuito agli insegnanti
di montagna) a partire dal 2004 secondo la Bastico la giurisprudenza
'che assicura i cosiddetti dei diritti acquisiti è consistente':
nessun docente dovrebbe quindi vedersi revocata la nomina in ruolo.
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