Organici 2007/2008:
firmato il decreto.

Dopo un lungo braccio di ferro fra il Ministero della Pubblica Istruzione e quello dell'Economia è stato finalmente raggiunto un accordo. I tagli passano da 19mila a 11.500: Ma intant0 gli alunni aumentano in molte regioni.

di Reginaldo Palermo da La Tecnica della Scuola del 13/2/2007

 

Il decreto interministeriale sugli organici è ormai cosa fatta.

Alla fine Fioroni e Padoa Schioppa sono riusciti a mettersi d’accordo: il risultato è un provvedimento che "taglia" 7mila posti e demanda alle singole direzioni regionali il compito di trovare soluzioni concrete in accordo con le organizzazioni sindacali.

Il taglio iniziale di 19mila posti previsto dalla legge finanziaria è stato ricalcolato dei tecnici del Ministero della Pubblica Istruzione i quali sostengono che, per raggiungere l’obiettivo di aumentare di 0,4 punti il rapporto medio alunni/docenti, basterebbe ridimensionare gli organici di 14mila unità.

Nel contempo bisogna tenere conto che la popolazione scolastica aumenterà di circa 28mila alunni, corrispondenti a poco meni di 2.500 posti; il "taglio" si riduce a 11.500 posti: 7mila saranno effettuati con l’organico di diritto, per gli altri 4.500 si provvederà al momento della definizione dell’organico di fatto.

Il risultato, per intanto, è pesante: i 7mila posti in meno riguardano tutte le regioni anche quelle in cui è previsto un aumento della popolazione scolastica.

In Lombardi, per esempio, si perderanno 350 posti in organico di diritto a fronte di un aumento di 16mila alunni; peggio ancora andrà in Sicilia (1129 posti in meno, ma con un calo di alunni di poco inferiore a 10mila unità). Nel Lazio ci saranno 600 posti in meno a fronte di un aumento di 2mila alunni.

Il decreto precisa anche che nelle classi del primo ciclo di istruzione il tempo scuola dovrà essere calcolato facendo riferimento a quanto previsto dall’art. 7 del decreto legislativo n. 59/2004: forse il Ministro Fioroni non ricorda che uno degli impegni assunti in campagna elettorale era proprio quello di superare il decreto 59 targato Moratti.