La crisi dei tecnici viene da lontano.
da
Tuttoscuola, 10/2/2007
Il rilancio dell’area tecnico-professionale
sembra suscitare complessivamente cauti consensi e forti aspettative
per la valorizzazione di un settore che negli anni passati ha avuto
anche un ruolo non secondario nello sviluppo economico e industriale
del Paese.
Il presidente del Consiglio Prodi, che, come è
noto, punta da tempo a rilanciare decisamente l’istruzione tecnica e
scientifica, ha certamente appoggiato la proposta del ministro Fioroni
del 25 gennaio per il decreto legge e il disegno di legge sull’area
tecnica-professionale.
Per un rilancio del settore occorre anche andare
in profondità e risalire alle ragioni che hanno messo in crisi
l’istruzione tecnica, non accontentandosi della logora diagnosi
elettoralistica che tenta di accreditare l’origine del decremento di
iscritti alla sola riforma Moratti.
Ancora pochi giorni fa, ad esempio, il sottosegretario Pascarella,
rispondendo il 1° febbraio scorso all’interrogazione dell’on. De
Simone su una situazione critica di un istituto tecnico campano, ha
premesso che "...il fenomeno della consistente diminuzione delle
iscrizioni e degli organici negli istituti tecnici e negli istituti
professionali è conseguenza della notevole incertezza sulle finalità e
funzioni dei medesimi istituti ingenerata dalla legge delega n. 53 del
2003 e dal decreto legislativo n. 226 del 17 ottobre 2005 sul secondo
ciclo".
Si può non condividere l’impostazione morattiana
di riforma del secondo ciclo, ma questo poco ha a che vedere con
l’emorragia costante del settore, iniziata molto prima.
La crisi dei tecnici è strutturale, ha
radici ben più lontane, e le sue cause sono, quindi da cercare
altrove. Nel 1995-96 gli iscritti ai tecnici rappresentavano il 42,4%
dell’intera popolazione scolastica degli istituti superiori e già
tendevano al decremento; tre anni dopo erano scesi al 39,7%; nel
2002-03, prima che fossero noti i progetti riformistici della Moratti,
erano scesi al 37,6%.
Un'emorragia che è continuata, costante, anche
negli anni successivi, fino ad arrivare nell’anno in corso al 34,3%.
Iscritti agli istituti tecnici dal
1995
Anno
scolastico |
Iscritti negli
istituti tecnici |
Iscritti in
tutti gli istituti |
% iscritti
dei tecnici |
1995-96 |
1.046.907 |
2.467.595 |
42,4% |
1996-97 |
994.348 |
2.419.535 |
41,1% |
1997-98 |
969.892 |
2.399.094 |
40,4% |
1998-99 |
934.179 |
2.350.575 |
39,7% |
1999-00 |
920.743 |
2.360.808 |
39,0% |
2000-01 |
917.869 |
2.382.154 |
38,5% |
2001-02 |
925.825 |
2.421.303 |
38,2% |
2002-03 |
918.104 |
2.442.575 |
37,6% |
2003-04 |
913.561 |
2.488.994 |
36,7% |
2004-05 |
892.534 |
2.478.691 |
36,0% |
2005-06 |
883.117 |
2.521.629 |
35,0% |
2006-07 |
877.854 |
2.561.641 |
34,3% |
Elaborazione Tuttoscuola su dati MPI