Crisi politica/1.
Verso la conferma del governo.

da TuttoscuolaNews N. 281, 26 febbraio 2007

 

Il governo Prodi, dimissionario dopo la sconfitta subita sulla politica estera, è stato rinviato dal presidente della Repubblica Napolitano alle Camere per verificare in quella sede (ma soprattutto al Senato) se disponga di una maggioranza "politica", come ha voluto specificare il capo dello Stato, cioè - secondo l'interpretazione di molti commentatori - autosufficiente anche a prescindere dall'apporto dei senatori a vita.

Un compito non agevole, per Prodi, che probabilmente non potrà fare a meno del consenso di almeno una parte di questi ultimi, e che in non pochi passaggi parlamentari avrà bisogno di verificare la stabilità e la consistenza della sua maggioranza. Per esempio sulla politica estera, a partire dal rifinanziamento della missione in Afghanistan, sull'energia o sulla TAV.

Meno problemi dovrebbe avere il governo sulla politica scolastica perchè il nodo politico più intricato, quello della struttura del biennio 14-16 anni e delle modalità di adempimento dell'obbligo a 16 anni, è stato sciolto dalla Finanziaria affiancando ai bienni scolastici i "percorsi e progetti" gestiti da apposite "strutture formative" (leggasi enti di formazione professionale) accreditate dal MPI. E comunque l'eventuale stop a tali percorsi da parte di qualche Regione (come la Toscana, che ha deciso di puntare sul solo biennio scolastico) non dovrebbe avere ripercussioni politiche al centro, dal momento che al ministro Fioroni non potrebbe essere attribuita alcuna responsabilità per decisioni che competono all'autonomia delle Regioni.

L'altro nodo politico pericoloso, quello del precariato, è stato affrontato con successo dal governo, aiutato anche dall'elevato numero dei pensionamenti, che ha liberato più posti del previsto. Una navigazione tranquilla, quindi, per il pragmatico ministro Fioroni?

Per il momento questa sembra essere la prospettiva, almeno fino a quando il suo collega di governo Padoa-Schioppa non gli chiederà conto dei "tagli" alla spesa contabilizzati in Finanziaria.