Censis, in cinque anni il numero
di studenti stranieri è raddoppiato.
a
cura di Giuliano Adaglio, La Stampa dell'8/12/2007
Nei mesi scorsi abbiamo più volte sottolineato
il progressivo aumento nelle scuole italiane di alunni stranieri: una
situazione che famiglie e istituzioni non sempre si dimostrano pronte
a gestire, sia per la velocità del fenomeno, che per resistenze
culturali al cambiamento. Numerose iniziative si sono susseguite per
favorire l'integrazione e la multiculturalità nei nostri istituti. Non
tutte hanno ottenuto risultati immediati, alcune si sono rivelate
addirittura dannose.
Resta il fatto che il fenomeno è quanto mai evidente, e dev'essere
affrontato con la dovuta serietà. Da una recente analisti del Censis,
risulta infatti che negli ultimi cinque anni il numero di studenti
stranieri nelle classi italiane è più che raddopiato. Dai 239.808
dell'anno scolastico 2002/03 si è passati agli oltre 500.000 del
2006/07 , con un'incidenza sul totale degli alunni pari al 5,6%. In
particolare, tra il 2005/06 ed il 2006/07 il tasso di crescita è
oscillato tra il 12,8% della scuola primaria ed il 23,8% della scuola
secondaria di II grado.
Questi dati impongono una riflessione sulle dinamiche d'inserimento di
questi alunni nel sistema scolastico italano. Sempre il Censis ha
condotto recentemente un'indagine per conto del Cnel su un campione di
414 docenti di scuole ad alta concentrazione di alunni stranieri. La
maggior parte degli intervistati ritiene necessario un maggiore
supporto da parte di soggetti esterni alla scuola, in particolare di
esperti e mediatori culturali (segnalati dall'83,5% degli
intervistati) e di istituzioni locali e nazionali (80%).
Altrettanto rilevante è l'aspetto didattico: il 78,4% dei docenti
intervistati, in particolare quelli della scuola primaria, ritiene
problematiche le difficoltà di comunicazione e di comprensione della
lingua italiana da parte degli alunni di origine immigrata, mentre il
77,9% segnala la difficoltà di conciliare l'età anagrafica dei ragazzi
giunti in età scolare e le conoscenze da loro effettivamente
possedute. Sul banco degli imputati c'è però anche la scarsa
preparazione degli insegnanti stessi nell'affrontare il rapporto con
culture diverse (segnalata dal 75,9% dei docenti), così come la
carenza di strumenti e materiali di supporto alle loro attività
(73,1%) e di momenti di formazione e confronto con altri docenti
(72,7%).
Nel complesso, dunque, lo scenario delineato evidenzia una domanda
ampia di supporto specialistico e di aggiornamento didattico da parte
degli insegnanti, al fine di garantire integrazione e pari opportunità
dei "nuovi studenti": un obiettivo, ad oggi, ancora lontano.