Presidi, sindacati, medici: nella scuola
produrrà solo più carte Assenteismo? Nicolais non aiuta. ItaliaOggi del 18/12/2007
Nella memoria di molti, quando si parlerà di assenteismo nella scuola, si penserà probabilmente al professor M., il docente di un istituto del centro di Milano che per anni si è assentato spesso e volentieri, grazie a una messe di certificati medici, compromettendo il rendimento dei propri studenti eppure restando imperterrito nei ranghi dei dipendenti pubblici, al riparo da ogni onta di licenziamento. Il caso ha infiammato le pagine dei giornali, sotto le sferzate del giuslaburista Pietro Ichino, che ne ha fatto un modello di fannullone, e si è chiuso di recente con la dispensa dal servizio disposto d'imperio dal direttore scolastico regionale. Contro l'assenteismo, però, il piano sfoderato pochi giorni fa dal ministro della funzione pubblica, Luigi Nicolais, pare non avere molte chance di successo. Il provvedimento (si legga l'articolo in basso), che prevede la presentazione del certificato medico anche per un solo giorno di assenza dal lavoro del dipendente e un uso più intenso delle visite fiscali, potrebbe rivelarsi un flop. «Innanzitutto va detto che nella scuola il fenomeno dell'assenteismo è veramente isolato», spiega il segretario della Uil scuola, Massimo Di Menna, «perché c'è un livello di responsabilizzazione, derivante dal rapporto con gli studenti e con i colleghi docenti, che non è riscontrabile spesso in altre amministrazioni. Chi parla di assenteismo deve guardare altrove».
Un commento che è diffuso nel mondo sindacale,
confortato dai dati della Ragioneria generale dello stato: in quanto
ad assenze per malattie, nella scuola ci si assenta in media mendo di
11 giorni l'anno, contro i quasi 16 della presidenza del consiglio dei
ministri o i 15 di un ministero, ma anche i quasi 13 del servizio
sanitario nazionale. «Per quanto riguarda il nostro osservatorio»,
chiarisce Mario Guglietti, vicepresidente del Cnpi, il parlamentino
della scuola, «l'assenteismo tra i docenti è un'eccezione, il
professore M. è quasi isolato, e tra l'altro le sue assenze erano
tutte ampiamente giustificate. Il lavoro di controllo che già fanno i
dirigenti ha prodotto buoni risultati». «Così come è concepita la
direttiva, aumenteranno solo le carte, la burocrazia, non i controlli
e soprattutto l'efficacia del servizio scolastico», spiega Giorgio
Rembado, presidente dell'Anp, l'Associazione nazionale dei dirigenti
scolastici.. «La pratica di chiedere il certificato, anche in presenza
di un solo giorno di assenza, è tra l'altro già molto diffusa. Così
come quella di mandare quasi sempre la visita fiscale: ma chi lavora
con passione lo ha sempre fatto e continuerà a farlo, ed è la
maggioranza del corpo docente. Chi non vuole, continuerà anche dopo la
direttiva Nicolais come prima». Già, perché controllare al veridicità
dello stato di malattia indicato in un certificato, in particolare per
l'assenza di un solo giorno, è quasi impossibile. «È una scelta
demagogica quella di Nicolais, il medico di famiglia spesso non può
che limitarsi a riportare sul certificato quanto gli riferisce il
proprio paziente, se si è sentito male nel corso della notte o della
mattinata la certificazione avviene a cose già fatte». |