Per l' Ufficio scolastico non avrebbe lasciato
esprimere l' alunno
Ha vietato disegno di Gesù Firenze, M.C.C., la Repubblica del 16/12/2007
FIRENZE - Sospesa dall'insegnamento per non aver lasciato «esprimere» il suo alunno. Così l' Ufficio scolastico regionale (Usr) ha sancito, con una durezza senza precedenti, il caso denunciato nei giorni scorsi da due genitori, al cui figlio di 9 anni, alunno della scuola elementare Villani di viale Giannotti, a Firenze, una maestra avrebbe impedito di disegnare Gesù Bambino. L' insegnante ha sostenuto di aver semplicemente richiamato il piccolo ad eseguire una consegna specifica: disegnare abeti e stelline per decorare la porta di classe. Non di aver vietato per principio di disegnare un soggetto religioso. E il dirigente scolastico Marco Panti le ha creduto: «Nella scuola» ha detto «si è sempre fatto il presepio e a nessuna maestra è mai passato per la mente di censurare i simboli religiosi del Natale».
Ma all' ispettore
dell' Usr, che ha ascoltato ieri la maestra, non è bastato. E l'insegnante è stata temporaneamente sospesa dal suo incarico, a
ispezione ancora in corso. Intanto, il direttore regionale Cesare Angotti spiega: la sospensione non si deve a discriminazione
religiosa, bensì al «contrasto del comportamento della maestra con la
funzione docente e la finalità educativa della scuola, avendo limitato
la creatività espressiva dell' alunno». Insomma: la sua colpa sarebbe
stata di non aver lasciato che il bambino disegnasse quello che
voleva. E mentre ora il padre dell' alunno si dice molto dispiaciuto
(«E' una brava insegnante, non volevo la sua punizione, ma solo che
fosse riconosciuta la libertà di espressione») scendono in campo le
maestre della Villani, che in una lettera al Ministero della pubblica
istruzione ribadiscono il principio della «libertà di insegnamento». E
protesta il sindacato: «Siamo di fronte a un gesto gravissimo»
sostiene il segretario generale della Cgil scuola Enrico Panini, che
invita il ministro a «sospendere» Angotti, «intervenuto contro la
libertà di insegnamento e contro i ripetuti inviti del Ministero agli
insegnanti a pretendere dagli alunni il rispetto delle consegne».
Nonché «per abuso d' ufficio, per un provvedimento arbitrario per un
reato che non esiste». Oltretutto, secondo Panini, in violazione del
«clima di sostanziale serenità con cui nelle scuole si riesce ormai ad
affrontare il difficile compito della convivenza fra culture». |