L’altra faccia dei dati Pisa-Ocse: di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola del 21/12/2007. Secondo il segretario della Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche i mass-media avrebbero trascurato gli aspetti positivi della scuola italiana: in Italia ci sono molti ragazzi davvero bravi e scuole di eccellenza. I nostri giovani vincono o primeggiano nelle più importanti gare internazionali, come le varie Olimpiadi di matematica, informatica, fisica e chimica. Nell’annunciare l’avvio del 20simo concorso 'I giovani e le scienze', selezione dell’Ue rivolta ai giovani scienziati e ai migliori studenti delle superiori e del primo anno di università, la Fast (la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche che riunisce 33 associazioni tecniche e più di 50 mila soci), difende il sistema scolastico italiano: "sulle conoscenze scientifiche e le capacità di lettura dei nostri studenti l’interpretazione dei dati Ocse é fuorviante", ha detto il segretario generale Alberto Pieri. La sua è una voce fuori dal coro di critiche e condanne per il nostro sistema scolastico, a seguito della pubblicazione dei dati dell’inchiesta Pisa dell’Ocse che collocano l’Italia al 36esimo posto (9 posizioni in meno rispetto a tre anni prima), risultando così terzultimi nell'Ue e tra i peggiori dei paesi del G7. E’ poi un dato di fatto che in Italia il rapporto tra laureati e popolazione sia tra i più bassi dei Paesi sviluppati: solo il 12,5% contro valori superiori al 40% nei grandi stati europei come Francia, Germania, Regno Unito; e addirittura il 52% in Canada. E ancor peggio, i dottori in discipline scientifiche sono solo il 7% rispetto al 14% nelle altre nazioni. Numeri a parte, secondo Pieri i mass-media (televisioni, radio e giornali) avrebbero però dato troppo risalto a questo tipo di notizie trascurando gli aspetti positivi della scuola italiana: "in Italia – ha detto il segretario - ci sono molti ragazzi davvero bravi e scuole di eccellenza. I nostri giovani vincono o primeggiano nelle più importanti gare internazionali, come le varie Olimpiadi di matematica, informatica, fisica e chimica. I più promettenti ricercatori di prestigiosi laboratori internazionali vengono dall’Italia. Purtroppo di questo si parla e si scrive poco; i media non svolgono un ruolo propositivo per valorizzare le tante positività che esistono e che potrebbero provocare emulazione intelligente". Per la Fast un concorso come 'I giovani e le scienze', a cui i nostri giovani hanno sempre ben risposto, rappresenterebbe la prova che i nostri giovani non sono solo quelli dipinti dall’indagine internazionale triennale: il 72% di quelli che inviano le ricerche alla Fast dichiarano di preferire corsi universitari tecnico-scientifici; addirittura il 98% dei finalisti. Il 62% conferma di aver modificato la scelta della facoltà universitaria grazie al concorso dell’Unione europea.
"Le ragazze e i ragazzi che aderiscono al progetto
della Fast e presentano i loro contributi - spiega Pieri - non hanno
niente di straordinario o di diverso dagli altri: fanno sport, si
divertono, hanno una vita sociale normale. Ma dimostrano acume,
curiosità, capacità di riflessione; chiedono, approfondiscono i loro
dubbi, usano al meglio il tempo libero, inventano, realizzano. E fanno
lavori davvero interessanti". Il concorso dell’Unione europea per giovani scienziati intende incoraggiare gli studenti a frequentare facoltà tecniche, sia individuando i migliori allievi che stimolandoli al confronto. La manifestazione coinvolge centinaia di migliaia di ragazze e ragazzi di 33 paesi dell’Ue; attraverso le selezioni vengono scelti i circa 120 finalisti che si sfidano nella finale comunitaria che nel settembre 2008 si svolgerà a Copenhagen. L’edizione 2008 del concorso si avvale dei contributi di Sanofi Aventis, Fondazione Lombardia per l’ambiente, Progetto per la divulgazione scientifica del ministero Università e ricerca. I patrocini sono della presidenza del Consiglio dei ministri, ministero Pubblica Istruzione, comune e provincia di Milano. L’evento, che la Fast riesce a organizzare grazie anche al contributo della Fondazione Lombardia per l’ambiente e Sanofi-Aventis, coinvolge i migliori studenti delle superiori e del primo anno di università; promuove la cooperazione e gli interscambi; mira a divulgare la dimensione europea della ricerca. I partecipanti hanno la possibilità di conoscere e confrontarsi con colleghi di altre nazioni, con medesimi interessi. In questo senso, la Commissione europea, attraverso la Dg Ricerca, stimola gli sforzi per invogliare i ragazzi a cimentarsi nelle tematiche tecnico-scientifiche dei più svariati settori. Solo i vincitori delle competizioni di ogni singolo stato concorrono per la finale europea e per gli altri eventi. Il concorso è riservato agli studenti, in gruppi di non più di tre persone o singoli, con più di 14 anni il 1° settembre e meno di 21 anni al 30 settembre 2008.
Tra i progetti consegnati alla Fast
entro lunedì 25 febbraio 2008 la
giuria ne sceglie almeno 20 che vengono invitati a presentare i loro
lavori nell’esposizione prevista il 13-15 aprile 2008 a Milano. Solo
tra questi vengono scelti quanti vanno arappresentare l’Italia nei più
importanti avvenimenti internazionali: Copenhagen per la finale
europea; Stoccolma per il premio Acqua, Reno negli Stati Uniti per
Isef Intel , Budapest per Milset, Londra per il festival della scienza
ed altro ancora. |